Inutile nascondere che siamo contagiati dalle emozioni altrui in cui gesti, parole e movimenti possono sollevarci oppure prostrarci. Come esseri umani siamo collegati da fili invisibili che ci uniscono gli uni agli altri di cui non sempre siamo consapevoli. Lo studio delle emozioni certamente riguarda questo aspetto come anche la consapevolezza cinestetica.
Che cosa è la cinestesia?
La cinestesia è consapevolezza dei propri muscoli e dei loro movimenti, ci da la consapevolezza del nostro corpo. Attraverso questa consapevolezza possiamo entrare in una sorta di sintonia con la percezione che abbiamo di noi stessi, con l’immagine fisica e sensoriale. La capacità di propriocezione, riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio insieme allo stato di tensione dei propri muscoli, è intelligenza corporea.
Lo psicologo americano Howard Gardner parla di intelligenze multiple, tra cui l’intelligenza corporea- cinestetica. Essa permette di sentire e gestire al meglio il proprio corpo. Chi possiede l’intelligenza corporea si dimostra in grado di riconoscere e governare sia il corpo che il modo in cui esso opera. L’intelligenza corporea implica capacità di comprendere il mondo e di comunicare attraverso il corpo esprimendo idee e sentimenti.
Gardner, inoltre, afferma che gli uomini sono portatori di intelligenze multiple e distinte, che oltre al linguaggio delle parole, ci sono i simboli, il linguaggio della natura, e il linguaggio del corpo.
Gardner individua due tipologie di motricità che nell’uomo si completano integrandosi pur essendo ubicate, a livello cerebrale, in zone distinte, la “motricità fine” indicata nell’emisfero sinistro, mentre il controllo dei movimenti più grossolani del corpo risiede nell’emisfero destro con la capacità delle espressioni corporee e facciali, la creatività, il mondo delle emozioni, il senso artistico. Entrambe le capacità; sinistra (analitica e logica) e destra (creativa e procedurale) possono funzionare sia da sole che in interazione.
Movimento ed energia
Con ogni movimento corporeo noi produciamo energia, ossia stati emotivi. Raggiungere una maggior consapevolezza dei nostri stati emotivi permette una maggior consapevolezza della nostra energia interiore che permea tutto, infatti, al di là della materia, dell’ambiente di lavoro, della casa, delle “cose” c’è una rete emozionale che pervade il nostro mondo e quello di chi ci circonda. Ogni nostra cellula ha bisogno di energia per funzionare, il nostro corpo ha bisogno di energia per attivarsi, gli esseri umani sono mossi da una serie di impulsi, da onde cerebrali elettriche in base a quello che pensano, agiscono, sentono in ogni istante della vita.
E’ ovvio allora che i nostri stati d’animo sono in grado di influenzare l’ambiente in cui ci troviamo a vivere. La capacità di alcune emozioni di “accendere” o “spegnere” il nostro umore è innegabile come, allo stesso tempo, siamo influenzati dagli atteggiamenti e dagli stati emotivi di chi ci circonda, quella che gli psicologi chiamano “legge dello scambio”.
Le nostre relazioni, quindi, creano un “campo energetico” che può essere nutriente oppure dannoso. Spesso gli stati ansiosi, stressanti, o di bassa motivazione di chi ci sta attorno, sono in grado di modificare e di ” ammalare” la nostra energia.
L’ideale sarebbe raggiungere uno ” scambio energetico”, una reciprocità emotiva da cui poter trarre beneficio tutti.
Come fare?
La conoscenza di come stiamo funzionando a livello corporeo è un ottimo termometro per raggiungere, a livello personale e nelle relazioni, uno stato energetico nutriente per noi e per chi ci circonda, utilizzando tutte le emozioni e gli stati mentali che conosciamo per “usarli” a nostro vantaggio.
Quando la mattina ci alziamo possiamo porci questa semplice domanda: “Come sto a livello corporeo?”
Dato che molti dei nostri stati emotivi si esprimono attraverso il corpo: cefalee, tensioni muscolari, mal di stomaco ecc. esserne consapevoli può essere di aiuto, soprattutto perché spesso proiettiamo all’esterno il nostro malessere con atteggiamenti o/e con parole.
Restare in contatto con quello che stiamo sentendo a livello corporeo ci farà presto comprendere anche cosa stiamo provando a livello emotivo: “Cosa sto provando?”
In questo modo possiamo decidere di cambiare il nostro stato energetico, assumendoci la responsabilità di come vogliamo sentirci.
Come si cambia il proprio stato energetico?
Assumendo un atteggiamento di “cura” nei propri confronti con azioni semplici e quotidiane.
Meditare, ascoltare buona musica, mangiare cose sane, camminare, ridere, possono essere alcuni esempi.
Riscoprire azioni di cura verso noi stessi, offrire all’esterno uno stato di bene-essere personale ci permetterà di beneficiare di un ritorno di energia positiva dall’ambiente circostante e sicuramente la nostra comunicazione, le nostre relazioni con; figli, colleghi, partner ne trarranno grande beneficio.
Buon lavoro!