
“…Se non state bene di spirito, se le cose non vanno bene e non sapete cosa fare, passate un po’ di tempo in cucina. Bevete qualcosa… un tè, una tisana. Un posto dove c’è il cibo ci comunica il senso di protezione. E’ un sentimento molto antico: la gente si raduna da sempre davanti al focolare, attorno al fuoco. Anche quando i muri non c’erano, c’era uno spazio di sicurezza da condividere con gli intimi, i membri della tribù, della famiglia.
Gli spiriti della casa vivono in cucina. Occorre nutrirli, perché proteggono la casa: così pensavano le antiche genti di tutti i popoli. Vicino al focolare ci si rilassa, si conversa, si scambia i pensieri….
…La cucina è un centro energetico della casa e un rifugio psicologico.
Simboleggia le energie femminili, la madre che accoglie e abbraccia i figli, e li nutre. E’ il posto più protetto della casa. Per questo motivo non si può litigare in cucina, farci entrare persone semi sconosciute o aggressive, e tanto meno fare delle isteriche con il lancio dei piatti, per non privare la casa del suo calore.
La cucina va sempre tenuta pulita e ordinata, è molto importante. Se non avete forze per pulire la casa non ha importanza; basterebbe riordinare la cucina, lavare i piatti e rimetterli a posto. L’ordine si diffonderà piano piano in tutta la casa, e vi sentirete meglio.
E’ meglio non unire la cucina al salotto (una volta ciò andava di moda). La cucina è un luogo separato e raccolto per definizione; ma se la cucina e il salotto sono un solo locale, è meglio mettere un separé, una tendina, un tavolino, una credenza… che non chiuderanno il passaggio ma “separeranno” lo spazio della cucina.
Gli antichi credevano che la cucina fosse un luogo sacrale, vi sono raccolte tutte le energie della casa da proteggere. Di solito la cucina nelle case antiche si collocava nella parte posteriore della casa, lontana dagli occhi dei curiosi.
In cucina si può parlare dei sentimenti, condividere i pensieri segreti, discutere i piani per il futuro. Si pensava che gli spiriti della casa, ascoltando i discorsi, potessero aiutare, oppure il subconscio stesso potesse sintonizzarsi meglio e trovare delle soluzioni giuste.
La cucina è il simbolo della vita.
E’ molto importante avere una scorta di alimenti e non lasciare gli scaffali vuoti. Le scorte influenzano positivamente il nostro senso di sicurezza. In cucina ci deve essere sempre dell’acqua: nei contenitori, in un bollitore. Le pentole vuote vanno coperte; il vuoto è il simbolo della povertà… E cercate di fare la cucina la più accogliente possibile. A volte una cucina con i muri rinnovati restituisce l’energia vitale e favorisce i cambiamenti nella vita sentimentale.
Anche le malattie e il cattivo umore possono essere collegati alla cucina: lasciando un mucchio di piatti nel lavandino, le briciole sulla tovaglia, il secchio della spazzatura stracolmo, ci priviamo, inconsciamente, del rifugio psicologico. Il subconscio accumula la sporcizia energetica, raccoglie i problemi non risolti, i rancori e i cattivi ricordi…
Rimettete a posto tutto ciò che c’è in cucina, lavate tutti i piatti, fino al cucchiaino da caffè e alla saliera. Non vi sentite di ordinare la casa, pazienza, per la cucina le dovete trovare, le forze. Non avete i soldi per dare il bianco? Comprate almeno degli strofinacci nuovi, e buttate via le cose rotte e non più usate. E prendete l’abitudine di sorseggiare un tè/una tisana, di sera, in cucina, rilassati.
Le forze torneranno, le soluzioni arriveranno da sole. Perché vi siete riposati nel cuore della vostra casa.”
(Anna Kiryanova)
