
…Arriva con il “diario di pratica” in una mano e nell’altra un libro di poesie.
Siede e chiede di leggerne una perché lì dentro ci sono le parole sue.
È così che inizia l’incontro di oggi.
Legge.
Mi lascia entrare nel suo intimo mondo, fatto di suoni, di parole e, di pause da rispettare, in cui in gioco ci sono anche io, con il mio di mondo.
Parole, pause e silenzi miei.
Insieme creiamo uno spazio, una forma, in cui essere ciò che siamo.
Un tempo autentico in cui l’accettazione è reciproca.
Dove io sento, sulla pelle, che faccio il mestiere più bello del mondo.
Emanuela ❤️
