
C’è un’ansia che non si manifesta con il tremore, il sudore freddo, gola chiusa o altro.
C’è un’ansia che fa… procrastinare.
Non è mai il momento giusto, il tempo giusto, c’è sempre altro da fare.
Così, certe volte, non riuscire a portare avanti un compito, un esame, un lavoro, un impegno preso non necessariamente significa che siamo pigri, sbagliati, lenti, “malati”.
Certe volte, quelle azioni da svolgere vengono “caricate” di roba che va oltre l’azione in sé.
Assumono un significato “altro”.
A volte procrastinare serve ad evitare di sentire lo stato di ansia che si nasconde sotto al compito da fare.
Uno stato che spesso confondiamo con “l’essere incapaci”…Invece è “solo” ansia.
Rendere chiaro questo processo può fare la differenza…
Creattiva- Emanuela Nanni- percorsi di felicità
