Io, tu, noi

Quando scrivo intorno alla decrescita felice come percorso possibile di consapevolezza e felicità mi riferisco ad uno spostamento di focus che va dall’osservazione puntigliosa del proprio ombelico ,all’ampiezza di sguardo sull’intero panorama che include tutta la forma dell’esperienza personale.
Tutta.


Se così non fosse, secondo me, si rischierebbe di restare invischiati in un’immagine illusoria di sé dove ci si cristallizza, di nuovo, in un ruolo che va a braccetto con un’altra illusione, quella di essere finalmente “cresciuti”, gongolando dentro uno stato, mediamente raggiunto e gratificante per il nostro Io, che ha, tuttavia,  bisogno di fagocitare ancora il Tu.
Io, Tu, Noi, nessuno cresce da solo, non parliamo poi di decrescere!
Nei percorsi di felicità lavoriamo  per raggiungere obiettivi felici, nei percorsi di de-crescita felice si lavora sull’ essere felici…dentro.
La de-crescita, come percorso di consapevolezza, ha necessità di attraversare stati diversi di coscienza.


Ha bisogno di sperimentare un’energia diversa.
È un processo di ecologia della mente in cui scelgo, ad ogni respiro, di essere me insieme all’altro da me dove non ho bisogno di eliminarlo dal mio orizzonte per sperimentare la felicità dell’indipendenza.
Con la de-crescita si passa dal provare uno stato di empatia, per se stessi e l’altro, ad uno stato di compassione.


Il figlio, il compagno, la moglie, il marito o il datore di lavoro cessano di essere coloro  che mi rendono la vita impossibile semplicemente perché quella dinamica non è più la mia.
Trovo la strada verso un’ autenticità in cui non ho più bisogno di: “essere come…”, “fare come…”, ” piacere a…” “Imitare chi…”
È la strada del sacrificio (nel senso di “rendere sacro”) dove posso semplicemente essere.
Punto.
La decrescita viene dopo la crescita.

Mezzo pieno o mezzo vuoto?



Avere una buona relazione con noi stessi è la base di partenza per avere una buona relazione con gli altri e con ciò che la vita ci dà.

Una delle caratteristiche di chi sta bene con se stesso, rispetto a chi ci sta un po’ meno, è la qualità dei pensieri (ottimista- pessimista) e l’esempio del “bicchiere mezzo pieno” potrebbe rendere l’idea.

Chi ha l’attitudine a vederlo “mezzo pieno” sembra in grado di fare pensieri più felici rispetto a chi lo percepisce “mezzo vuoto”.

Chi lo sente “mezzo vuoto” , spesso, si ritiene un realista ed è portato a considerare il “mezzo pieno” un sognatore, una persona poco concreta e spesso illusa.

Chi ha ragione?

In realtà i pensieri che ruotano intorno alla nostra idea di vita sono limitanti, sia in un verso che nell’altro.

Percepiamo e interpretiamo il mondo che ci circonda attraverso una lente del tutto personale e quindi, non necessariamente oggettiva.

Riconoscere il proprio bicchiere mezzo pieno, o vederlo mezzo vuoto, è frutto dei pensieri che produciamo, rispetto alle esperienze fatte nel corso della vita; convinzioni o credenze che nel tempo sono diventate verità assolute in base alle quali decidiamo cosa è vero e cosa no.

Certo, che l’ironica frase “se qualcosa può andar male lo farà” (legge di Murphy) ha buone probabilità di autoavverarsi se ne siamo proprio convinti.

Cosa può aiutare?

Forse, per iniziare una soddisfacente relazione con noi stessi, potrebbe essere utile riconoscere le credenze che ci guidano.

…È facile, suonano come dogmi.

Buona pratica
Creattiva- Emanuela Nanni- percorsi di felicità

Se senti che è arrivato il tempo per iniziare un percorso di consapevolezza o, se vuoi lavorare su un ambito specifico della tua vita, puoi inviare un mail a: con.creattiva@gmail.com

Valuteremo insieme se posso essere la professionista che fa per te.

Costa troppo!


Foto dal web

Spesso capita di vedere la perplessità sulla faccia delle persone rispetto al costo di un percorso.


Chi pratica la mia professione, o una simile, sa che è necessario investire, oltre alle energie fisiche ed emotive, tanto tempo e denaro per mantenere un buon livello di professionalità ed un costante aggiornamento; senza dimenticare l’attenzione per il proprio equilibrio psico-fisico, necessario per incontrare il cliente al meglio delle proprie capacità.


Non c’è dubbio che alla base della riuscita di un percorso di consapevolezza con un cliente ci sia un continuo lavoro sulla vita del professionista a cui si affida.


Occorre tanta manutenzione per essere  professionisti della salute e, per questo, non si fa tutto da soli.


Altre figure professionali sono necessarie e presenti costantemente:
l’associazione di categoria, i coach o i counselor, gli psicoterapeuti, il supervisore, gli insegnanti dei corsi di aggiornamento, gli operatori olistici, e (come dimenticarli?) i commercialisti.


…Tanti professionisti, e forse ne ho dimenticato qualcuno, supportano altri professionisti nello svolgimento della loro attività!


P.S.
Siamo sicuri che costa troppo?
Emanuela

“È un lavoro, essere felici
È una costruzione.
Devi metterla giù tavola per tavola e chiodo per chiodo, e controllare di continuo che tutto sia a posto, e tenere ben spalato tutto intorno.
Ci vuole un sacco di manutenzione.”
ANDREA DE CARLO, Uto (Milano, Bompiani 1995)

Librocouseling

Laboratorio di Librocouseling che cos’è?

È una modalità di lavorare in gruppo con le parole mutuate dai libri.

Attraverso le “parole degli altri” che troviamo nella narrativa, nella poesia, nella fiaba, il laboratorio agevola l’accesso verso i nostri mondi interiori e permette di aggiungere o raggiungere, parole nuove alla narrazione che solitamente facciamo di noi.

Sono parole capaci di aprire piccoli varchi, dentro il nostro mondo mentalizzato e giudicante, in grado di parlare direttamente al cuore.

Il linguaggio del cuore ama la metafora.

Nel cuore risiedono le risposte (Quando mi riferisco al cuore non parlo di smancerie sdolcinate, di romanticherie poco attendibili, mi riferisco
all’ antica sapienza che abita in noi e che spesso è dormiente).

Il Librocouseling è uno strumento di crescita personale, di ecologia della mente, di sviluppo e di potenziamento che fa bene al singolo e anche alla comunità; nei luoghi di lavoro, alla coppia, alla famiglia.

Il laboratorio si tiene una volta al mese, in presenza e on line, è aperto a chiunque abbia la curiosità di lavorare sulla propria consapevolezza e sul proprio benessere e non servono competenze particolari.

Si lavora insieme nel gruppo e ha diversi vantaggi.

Se vuoi puoi inviare una mail per info su costi, modalità e tempi.


Sarò felice di risponderti.
Creattiva- Emanuela Nanni- percorsi di felicità

Ricevere e dare Reiki, energia di luce.



Foto dal web

Ricevere un trattamento Reiki significa entrare in una dimensione di salute e benessere, di realizzazione, che ha effetti su tutti gli ambiti della la nostra vita.

Il Reiki può accompagnare nelle cure mediche essendo un antidolorifico naturale.

Non si sostituisce alla medicina ufficiale,

Chi riceve è sempre vestito, non c’è manipolazione, le mani di chi opera sfiorano appena la persona. La percezione che si ha è di benessere e rilassamento profondo, condizione ottimale per attivare la propria capacità di rigenerazione, avere intuizioni utili, giungere a nuove consapevolezze.
Chiudere dei cicli dolorosi.

Chi dona entra in una dimensione meditativa e, attraverso la sintonia con l’energia, accompagna il ricevente nel medesimo stato.

Inizialmente sono necessari almeno quattro trattamenti perché il sistema corpo- mente del ricevente si abitui ad un nuovo “linguaggio”.

I trattamenti successivi aiutano a sciogliere eventuali blocchi fisici, emotivi, spirituali.

L’operatore Reiki non decide su cosa agire.

Reiki si può ricevere per tutta la vita ad ogni età e si può anche decidere di formarsi per imparare ad autotrattarsi, trattare gli altri, gli animali, il cibo, l’acqua.

Puoi integrarlo nel tuo lavoro oppure, con serietà e costanza, ne puoi fare una professione.

A gennaio due date per la formazione in presenza al primo livello

e altre due per avanzare nel percorso della tua crescita.

14 e 15 GENNAIO primo livello
28 e 29 GENNAIO secondo livello

A Velletri (RM)
presso lo studio Psicologico Polispecialistico Culturale Kaizen

e presso Creattiva studio di Gestalt counseling e atelier olistico.

Reiki sei tu che smetti di sabotarti.
✨Sei tu che ti orienti verso la luce✨

Buon cammino 👣
Emanuela Nanni Counselor professionista e Master Reiki metodo Usui.

creattiva- Emanuela Nanni- percorsi di felicità

È tempo…

È tempo di chiudere i cicli.
Ringraziare, rinnovare, ricominciare.
Sei pronta? Sei pronto?

Chiudo un anno intenso con la consapevolezza di custodire nel cuore una immensa gratitudine.
Ho incontrato tante persone con la voglia di esplorarsi. Le ho ascoltate, abbiamo camminato insieme, abbiamo riso, tanto.
Abbiamo cercato parole nuove per raccontare delle storie di vita, scritto insieme tante “storie di potere”.
Percepito le nostre vibrazioni, sperimentato come l’energia si muove dentro e fuori di noi. Visitato e avuto cura  del nostro bambino interiore; ribelle, arrabbiato e triste,  del nostro genitore giudicante, quello che sta lì a dire tutto quello che non và,  ed infine, grazie anche alla parte  dell’adulto che è in noi, mediato tra le parti.  Accettato, perdonato, liberato, integrato, gioito.


Tanti progetti non sono andati. Non è ancora tempo di realizzarli forse.
Tanti ne ho nel cuore.
Questo anno mi ha portata ancora ad incontrare me stessa in ogni persona che ha incrociato la mia strada e questa me stessa mi piace, è tanta, tantissima roba. Certe volte un po’ mi spaventa, tuttavia, ho scelto di incontrarla in ogni angolo di mondo interiore o esteriore che sia. Raccolgo frammenti  di me come conchiglie e le porto a casa. La casa che con tanta fatica e gioia ho tirato su. La mia casa sulla roccia che per me sta nel cuore.
Mi ascolto.
Le riordino, le pulisco, le catalogo.
Alcune non servono e le rimetto nel mare. Altre mi arricchiscono per quanto sono belle e preziose, tengo per me quanto basta e le altre, le regalo.
È tempo di chiudere.
Di ringraziare .
Di rinnovare.
Di ri- cominciare.
Buon anno.
Buona pratica.