Confondere il sale con lo zucchero.

Hai mai scambiato il sale con lo zucchero?
Io sì e il risultato è stato pessimo.
La stessa cosa accade quando scambiamo l’amore con altro.
Confondiamo amore con: generosità, sacrificio, passione, egoismo, possesso, dolore, simpatia, complicità, amicizia, compensazione, paura, sesso, altruismo, sofferenza, gelosia, isolamento, attaccamento.
Così, come confondere il sale con lo zucchero trasforma qualcosa di buono in cattivo, per alcuni ed alcune, l’amore diventa una vera e propria schifezza.
Spesso dall’amore restiamo delusi.
Quante volte abbiamo detto:”mai più!”
Quante volte abbiamo detto: “provo ancora!”
Provare a parlare d’amore si rischia di finire in un pantano.
Tante rigidità con cui dialogare: culturali, mentali, emotive, educative. Malgrado ciò il tentativo di dialogo è sempre opportuno.



Per restare nella metafora: se abbiamo davanti lo zucchero e il sale, con il rischio di confonderli, come li riconosciamo? Assaggiamo?
Facciamo un gran boccone oppure mettiamo solo la punta della lingua?
Cosa ci aspettiamo dall’amore?
Che idea ci portiamo dentro?
Come possiamo riconoscere che c’è differenza tra amore e Amore?
Quando l’amore fa bene e quando invece fa male?
Quale confine individuiamo?
Quand’è che il corpo ci parla?
Cosa ci dice
Come lo dice?

Bah!
Riflessione e domande retoriche, tipiche di una giornata particolare; prendi quello che vuoi e lascia il resto.
Intanto io per non sbagliare pulisco gli occhiali.

Tra illusione e delusione

Tra illusione e delusione… c’è lo
“stato di presenza”

Probabilmente le persone ci deludono perché tendiamo a caricarle di tante aspettative.
Indirizziamo la nostra energia verso qualcuno che risolverà finalmente i nostri problemi, non ci farà più sentire la solitudine, sazierà quella fame di attenzioni che ci portiamo da sempre.
Illusi e delusi.
La disillusione è dolorosa e per non sentirla ci proteggiamo con l’evitamento.
Si evita per staccare il contatto; solo che così facendo, ci procuriamo inconsapevolmente altro dolore. È un cane che si morde la coda.
Smettere di alimentare le aspettative su cose, persone o eventi è possibile se restiamo nell’esperienza così come è, osservandola, senza tentare di modificarla, senza il desiderio di ottenere benefici secondari.
Grazie alle relazioni interpersonali, da adulti, entriamo in contatto con parti diverse della nostra interiorità che si attivano come degli interruttori: quelle che giudichiamo belle e quelle per cui a volte proviamo vergogna e che vorremmo sparissero.
Riconoscere l’attivazione di queste parti in uno “stato di presenza” permette di creare una zona neutra in cui incontrarle, dialogarci, comprenderle e anche mediarle.
Non resteremo più delusi?
Forse si, ma per meno tempo: sicuramente consapevoli che non si può deludere nessuno che non sia già predisposto ad esserlo.
Emanuela

Caro diario

Testimone silenzioso e utile…

“Caro diario…
Oggi l’ho incontrato. Era con sua moglie…”

Le pagine di un diario raccolgono confidenze e segreti che non si possono dire a nessuno, dolori difficili da spiegare, stanchezze inconfessabili.


Qualche volta serve per fissare pensieri, progressi fatti, ripensamenti, decisioni, desideri.
In ogni caso, è un amico che non smette di voler bene, malgrado gli inevitabili difetti di chi lo tiene.


Nel diario si scrive senza alcuna censura.


Io ho perso il conto dei quaderni riempiti a mano e dalle copertine improbabili.
Ho scritto diari in varie fasi della vita e ancora oggi lo faccio.

Mi piace scrivere di sera quando tutti dormono e la casa è quieta.


Testimone silenzioso e utile; i fogli assorbono le lacrime, si strappano con facilità e, al bisogno, diventano coriandoli.
Se tieni un diario sai di cosa parlo altrimenti fai una prova e poi mi scrivi.

Risveglio

La natura insegna


Qualche giorno fa, la volpe e la faina insieme, si sono alleate per razziare il mio pollaio.


La volpe ha portando via il bottino lasciando traccia del suo passaggio tra nuvole di piume. La faina, ghiotta di teste, ha abbandonato a terra i cadaveri decapitati. Tutto in una sola notte.


La vita e la morte insieme.


Sperimentiamo spesso la dualità negli eventi:
Triste, felice, riso, pianto, notte, giorno,
vuoto, pieno, vita, morte, bello, brutto.

Coltivare la consapevolezza permette un risveglio rispetto all’estremizzazione della lettura duale di ciò che accade.

Un evento è un’immagine che racconta qualcosa di più grande. È uno spazio in cui allenare la consapevolezza.

Quando ci fermiamo nella dualità rischiamo di limitare l’espressione di quella immagine. Perdiamo di vista l’insieme, il tutto.

Oggi è tempo per me di riconoscere e onorare lo spazio, tra un evento e l’altro.


La pausa tra un respiro e l’altro, anche nel mio pollaio.

Foto dal web

Ti lascio l’immagine di un Mandala dove la dualità svanisce. Restano i dettagli che fanno un insieme. Un ciclo intero di respiro, compreso di pausa.

Il tutto.

Buon weekend
Emanuela

Pace e quiete

Creattiva 🌷

Pace e quiete nascono da dentro.

Per questo abbiamo bisogno di spostarci oltre le credenze, oltre le abitudini, le meccanicità. Oltre la nostra cultura, oltre l’idea che ci siamo fatti di qualcosa.
Abbiamo necessità di mettere in discussione chi pensiamo di essere e raggiungere nuove consapevolezze per creare immagini di silenzio e pace dentro di noi.
È un processo che inizia a partire dal cuore e, per questo motivo, abbiamo bisogno di perdonarci ogni debolezza.
Prima scegliamo dentro il cuore e poi creiamo l’immagine fuori di noi.

Pace e quiete nascono da dentro.

Buona pratica
Emanuela

Festa della mamma

Spegnere la propria creatività e prendersi cura solo degli altri, mette nella dimensione di non ascolto interiore.
Spesso tiriamo fuori una forza sovrumana, tempo e coraggio, per correre in soccorso, tuttavia, come mai c’è poco tempo per noi?

Troppo facilmente dimentichiamo una piccola regola della felicità: si può dare solo quello che abbiamo e, quello che abbiamo, non è eterno, ha bisogno di essere continuamente generato e ri- generato.

Non si tratta di procedere nella vita per atti di egoismo.
Si tratta di fare spazio♥️

Oggi è la festa della mamma e io
voglio immaginare una donna capace di generare se stessa nella gioia e nel dolore.

Che sceglie di allevarsi e curarsi come un piccolo bambino. Si porti a giocare, a ridere.
Si regali un regalo senza sensi di colpa.
Si sieda sul divano a leggere, scrivere oppure, dormire, senza per questo sentirsi giudicata da qualcuno che ha deciso di non farlo.

Una donna che smette di lagnarsi per le colpe del mondo e decide di uscire dalla gabbia in cui si è imprigionata.
Che ami il suo viso e il suo corpo dopo ogni gravidanza e ad ogni età.

Io voglio immaginare una donna libera e liberata che genera se stessa quotidianamente, agente consapevole della meravigliosa avventura della co- creazione.

Una donna CREATTIVA nel suo lavoro, nella sua casa, con i suoi figli, nel mondo che la circonda.

Una donna respons- abile♥️

Vi lovvo♥️

Emanuela

Possiamo!

Possiamo sempre scegliere.

Scegliere di andare, di tornare, di restare.

Se preferiamo, possiamo anche pensare di non avere scelta, tuttavia, anche in questo caso scegliamo.

Si può dire “Si” e si può dire anche “No”.

Si può temporeggiare: “forse”,”vediamo”,”chissà”, “ci penso”, “lo farò”, “mi piacerebbe, ma”.
Possiamo chiuderci le porte alle spalle o, anche, lasciarle socchiuse.

Possiamo fare un passo, respirare, fermarci, tornare qualche passo indietro,
orientarci meglio, muoverci di nuovo.

Possiamo chiedere aiuto.

Scegliere è decidere e spesso non è facile.
Significa spostarsi, scomodarsi, domandarsi, tremarsi, tenersi, confortarsi. Credersi.

Ogni scelta contiene incognite e opportunità nella stessa misura. Abbastanza Imprevedibili.

Qualche volta ci vengono dubbi sulla nostra capacità di scegliere.

Capita.

Io, quando mi succede, vado al ricordo di me bambina. Avvertivo quel terrore sottile e, allo stesso tempo, fiducioso che la mia vita era depositata nelle mani dell’adulto;
poteva decidere se farmi mangiare oppure no, abbracciarmi, afferrarmi, o lasciarmi cadere, quando mi sollevava da terra e, per una frazione di secondo, mi lanciava in aria per farmi ridere.

Lì mi affidavo.

Affidarsi è tipico del cucciolo che dipende da un altro per sopravvivere.

(“Genitorializzarsi”, “adultizzarsi” permette di scegliere in piena consapevolezza, se sentiamo che, quella vecchia immagine di genitore interiorizzato, non ci ha trasmesso adeguata fiducia per la nostra vita…Per questo ci sono gli psicologi e gli psicoterapeuti).

Così, oggi mi affido al genitore di me stessa, sufficientemente adeguato, che sono diventata e scelgo imprevisti e opportunità insieme.

…E quando sento la bimba che è in me, un po’ tentennante, la rassicuro:

E lei si affida.
E ride.

Buona pratica di consapevolezza e di affidamento.
Buon viaggio!
Emanuela

Librocouseling

Laboratorio di Librocouseling che cos’è?

È una modalità di lavorare in gruppo con le parole mutuate dai libri.

Attraverso le “parole degli altri” che troviamo nella narrativa, nella poesia, nella fiaba, il laboratorio agevola l’accesso verso i nostri mondi interiori e permette di aggiungere o raggiungere, parole nuove alla narrazione che solitamente facciamo di noi.

Sono parole capaci di aprire piccoli varchi, dentro il nostro mondo mentalizzato e giudicante, in grado di parlare direttamente al cuore.

Il linguaggio del cuore ama la metafora.

Nel cuore risiedono le risposte (Quando mi riferisco al cuore non parlo di smancerie sdolcinate, di romanticherie poco attendibili, mi riferisco
all’ antica sapienza che abita in noi e che spesso è dormiente).

Il Librocouseling è uno strumento di crescita personale, di ecologia della mente, di sviluppo e di potenziamento che fa bene al singolo e anche alla comunità; nei luoghi di lavoro, alla coppia, alla famiglia.

Il laboratorio si tiene una volta al mese, in presenza e on line, è aperto a chiunque abbia la curiosità di lavorare sulla propria consapevolezza e sul proprio benessere e non servono competenze particolari.

Si lavora insieme nel gruppo e ha diversi vantaggi.

Se vuoi puoi inviare una mail per info su costi, modalità e tempi.


Sarò felice di risponderti.
Creattiva- Emanuela Nanni- percorsi di felicità

Weekend benessere

Quest’anno in Abruzzo!

…E se la tua storia  fosse un racconto scritto in sequenza circolare e non lineare?

E se la tua storia fosse un Mandala?

Weekend benessere 17 e 18 settembre
Storie di rinascita e di potere
Una nuova narrazione per te!


❇️❇️ATTENZIONE ❇️❇️
Si tratta di creare non di rispolverare
Si tratta di liberare non di scrivere


Il momento è Ora.
Prenotazioni aperte!
Chiuderanno a fine agosto.

Invia una mail a con.creattiva@gmail.com

Sarà l’occasione per incontrarci personalmente.

E per fortuna…

….E per fortuna le storie non sono tutte uguali.
…E per fortuna si può riscrivere il finale.
Una, cento, un milione di volte e anche di più!

🌈Assaggio di un esercizio di ri-scrittura:

Oggi, ri-cerca la parola adatta (po

evita la prima che ti viene in mente)
che possa aiutarti a spiegare ciò che provi. Usala per riscrivere e anche rileggere, gli eventi della tua storia personale.

A volte basta una parola…

🌈Domande stimolo che puoi integrare a piacere:

Cosa avresti voluto dire? Cosa avresti voluto ascoltare? Cosa avresti voluto fare?
Come lo avresti fatto? Cosa può aggiungere, oggi, alla tua vita questa parola? Se la usassi ora cosa cambierebbe?

La mia di oggi è: “morbidezza”.
Una parola che mancava nel mio vocabolario.

Morbidezza, oggi non potrei farne a meno.

La uso al bisogno😄🥰

Se vuoi fammi sapere la tua nei commenti oppure, in privato.🌞🙏

La via felice tra gratitudine e valori

La via felice

La felicità può essere per ognuno di noi un impegno quotidiano se lo desideriamo certo, non una forzatura.

La felicità è un atto gentile, non violento.
L’esperienza di felicità è molto legata ai valori che ci muovono e alla gratitudine che riusciamo a provare quotidianamente.


Potremmo chiederci:


✅Che cosa significa valore per me?
Quali sono quelli che mi muovono? Riesco ad elencarli? Questi valori sono miei oppure li ho ereditati?

La gratitudine è una grande forza motrice.
Provare gratitudine non vuol dire accontentarsi del premio di consolazione tutt’altro, significa osservare con nuovi occhi cosa è presente nella nostra vita e individuare il modo migliore per muovere azioni efficaci verso il cambiamento felice che vogliamo attuare.


✅ Oggi sento di provare gratitudine per.. ?
✅Cosa cambierebbe se all’interno delle mille difficoltà quotidiane la gratitudine facesse capolino nella mia vita?

Da Ricordare: tutto cambia a partire dall’interno…


Ogni giorno possiamo allenare i nostri pensieri, il corpo e la nostra parte spirituale a riconoscere la gioia dentro di noi, intorno a noi e nelle persone che incontriamo.


Restiamo felici con tutte le cellule del  corpo.
Ora, qui.
Creiamo stupore insieme!

De-Crescere

L’energia del naso rosso…verso una De-Crescita felice…

Ognuno di noi ha un lato spontaneo che spesso viene depotenziato o addirittura soffocato perché ritenuto “pericoloso”, non accettabile dagli altri, tuttavia, reprimere aspetti spontanei e vitali non permette la realizzazione piena di ciò che siamo.

I mio lato spontaneo è l’energia del  “naso rosso”.


Devi sapere che, assecondarlo e farlo emergere attraverso uno spesso strato di seriosità vera o percepita non è stato affatto semplice.


Per gli amici in passato ero: “impegnata”, “tutta di un pezzo”, “severa”, “troppo seria”, “certa di tutto”, “pallosa”, “rigida”, “forte” “sicura”, “troppo sicura”, “antipatica”, “autonoma”, “troppo autonoma” “insicura”, “paurosa” “troppo impegnativa”…

Allo stesso modo io stessa mi avvertivo come un monolite con un corpo in grado di esprimerlo benissimo.


Lavorare su di me ha significato spendere del  tempo ad eliminare un po’ di rigidità.
Ho scoperto così che, sotto quello strato di seriosità costruita ad arte, c’era una persona ridentissima e vitale, a volte un clown, che potevo permettermi di fare conoscere al mondo.


Si è trattato di De-Crescere…

Il lavoro personale, insieme allo sblocco della mia risata  interiore mi ha condotta  fino al Reiki.
Risata e Reiki sono per me la stessa Energia vitale.
Entrambe sono discipline a cui dedico particolare attenzione che mi fanno contattare, in modo tangibile e inequivocabile, l’energia  dinamica e trasformativa di cui tutti siamo dotati.

A volte indosso il naso rosso, altre volte no.

Oggi tutto passa attraverso la pratica continua dell’accettazione per ciò che sono e alla gratitudine per i fiori che sbocciano in questa stagione della mia vita.

Resto tutto quello che i vecchi amici pensavano di me e molto altro ancora per i nuovi!

“Non puoi ottenere i tuoi veri obiettivi se non assecondi il tuo lato spontaneo, il tuo lato naturale. Per l’anima, per il tuo mondo interno, farcela davvero vuol dire far fiorire tutti i lati della tua personalità.”(Raffaele Morelli)

Quale aspetto di te  senti più “facile”, maggiormente naturale?
In quale  ti senti autenticamente tu?
Cosa fai o potresti fare per agevolarne l’espressione?

Oggi è una splendida giornata per fare fiorire la tua De-Crescita.

Se vuoi condividere con me le tue riflessioni sarò felice di leggerti.


Buon lavoro

Emanuela