
Avere una buona relazione con noi stessi è la base di partenza per avere una buona relazione con gli altri e con ciò che la vita ci dà.
Una delle caratteristiche di chi sta bene con se stesso, rispetto a chi ci sta un po’ meno, è la qualità dei pensieri (ottimista- pessimista) e l’esempio del “bicchiere mezzo pieno” potrebbe rendere l’idea.
Chi ha l’attitudine a vederlo “mezzo pieno” sembra in grado di fare pensieri più felici rispetto a chi lo percepisce “mezzo vuoto”.
Chi lo sente “mezzo vuoto” , spesso, si ritiene un realista ed è portato a considerare il “mezzo pieno” un sognatore, una persona poco concreta e spesso illusa.
Chi ha ragione?
In realtà i pensieri che ruotano intorno alla nostra idea di vita sono limitanti, sia in un verso che nell’altro.
Percepiamo e interpretiamo il mondo che ci circonda attraverso una lente del tutto personale e quindi, non necessariamente oggettiva.
Riconoscere il proprio bicchiere mezzo pieno, o vederlo mezzo vuoto, è frutto dei pensieri che produciamo, rispetto alle esperienze fatte nel corso della vita; convinzioni o credenze che nel tempo sono diventate verità assolute in base alle quali decidiamo cosa è vero e cosa no.
Certo, che l’ironica frase “se qualcosa può andar male lo farà” (legge di Murphy) ha buone probabilità di autoavverarsi se ne siamo proprio convinti.
Cosa può aiutare?
Forse, per iniziare una soddisfacente relazione con noi stessi, potrebbe essere utile riconoscere le credenze che ci guidano.
…È facile, suonano come dogmi.
Buona pratica
Creattiva- Emanuela Nanni- percorsi di felicità
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Valuteremo insieme se posso essere la professionista che fa per te.
