“Se sappiamo fare queste 4 azioni mentali: percepire, riconoscere, nominare e lasciar andare abbiamo tutti gli strumenti necessari per affrontare la nostra vita emotiva. Non c’è emozione che può danneggiarci perchè abbiamo in mano le chiavi della regolazione emotiva. Cosa significa regolazione emotiva? Non significa darsi delle regole, come la parola potrebbe far pensare. Significa saper riconoscere quello che proviamo – ossia esserne consapevoli – e saperlo percepire e accettare.
Così se le tue emozioni ti danno “da fare”, se c’è qualcosa che proprio in questo momento ti turba, prova a praticare con attenzione ai seguenti elementi: prova a sentire con chiarezza, riconoscere quale azione si nasconde nell’emozione che provi, guarda se puoi accettare quello che provi, mantenendo l’attenzione sull’esperienza. Sembra una formula magica ma non lo è. È un modo onesto per coltivare la radice della felicità.
È a causa della natura impermanente del dolore che possiamo trasformarlo. È a causa della natura impermanente della felicità che possiamo coltivarla.“
Thich Nhat Hanh
Piccola riflessione:
Non importa cosa fai e come lo fai tuttavia, iniziare ad essere consapevoli di avere una vita emotiva e decidere di prendersene cura è, certamente, il primo passo.
In genere io trasformo la natura delle “cose” infilando tutto, proprio tutto, dentro uno zaino.
In passato mi sono presa cura del mio mondo emotivo solo nel momento in cui non sapevo più come starci dentro. Mi sentivo soffocare da emozioni contrastanti: rabbia, paura, disgusto che erano diventate come un vestito troppo stretto. Volevo gestirle mentre loro mi invadevano. La gioia era scomparsa lasciando solo il dolore presente.
Sono passata attraverso una porta della mia vita emotiva molto stretta.
Con stupore e sollievo ho scoperto che tutto è veramente impermanente e il grande maestro è stato il cammino.
Per questo motivo oggi accompagno le persone ad attraversare le loro porte anche usando…i piedi.
Le emozioni si possono sentire, chiamare per nome, incontrarle e farci un pezzo di strada insieme, ringraziarle e poi, con gratitudine, lasciarle andare.
Ricorda, quattro azioni mentali: percepire, riconoscere, nominare e lasciar andare. Regolazione emotiva e impermanenza. Lentamente, un passo alla volta.
Sono in partenza, se ti fa piacere, seguimi in questo viaggio dentro le emozioni. Ne vedremo delle belle!
“Terra insegnami la quiete come i prati che restano calmi nella nuova luce. Terra insegnami la sofferenza come le pietre antiche che sopportano la memoria. Terra insegnami l’umiltà come i fiori che sono modesti al loro sbocciare. Terra insegnami la cura come le madri che nutrono i loro piccoli. Terra insegnami il coraggio come l’albero che sta solo. Terra insegnami la limitazione come la formica che avanza lentamente sul terreno. Terra insegnami la libertà come l’aquila che si libra in cielo. Terra insegnami l’accettazione come le foglie che muoiono ad ogni autunno. Terra insegnami il rinnovamento come il seme che nasce a primavera. Terra insegnami a dimenticare me stesso come la neve che sciogliendosi dimentica la sua vita. Terra insegnami a ricordare la gentilezza come i campi aridi che trasudano per la pioggia. Terra insegnami.”
Preghiera UTE-(tribù indiane distribuite su un vasto territorio compreso fra gli attuali Colorado e Utah)
Che cosa occorre per essere felici? Il denaro? Il successo? L’amore?…
L’arte della felicità non attinge a credenze religiose o verità assolute, ma è la conquista e l’esercizio di una pratica quotidiana, difficile ma possibile: conoscere se stessi, capire le ragioni degli altri, aprirsi al diverso e guardare le cose in modo nuovo.
“Se conserveremo la consapevolezza di possedere il meraviglioso dono dell’intelligenza e se matureremo la volontà di usarlo in maniera positiva, in certo modo avremo la salute mentale di base, ossia la forza fondamentale che proviene dalla coscienza del proprio grande potenziale.”
Tenzin Gyatso, quattordicesimo Dalai Lama e Howard C. Cutler psichiatra americano-L’arte della felicità-