La voce del bosco

Dove ti trovi è casa
qui, ora.

Passo leggero e fragile
lento lento
rallenta il tempo.

Respira.

Questo momento è unico, reale.

Riposa.

Senti l’aria fresca sul collo.
L’odore del muschio.

Ascolta il canto amico degli uccelli.

Ecco, le farfalle
danzano per celebrare il tuo arrivo.

Pulisci lo sguardo
lasciati incontrare dalla bellezza.

Guarda.

Alla Fonte
bevi.

Questa è la tua realtà:
assenza, essenza.

La via

è il Cuore.

Niente domande, solo energia.

Ali colorate ti sono donate.
Sei qui, viva.

Apri le braccia.

Ora.

Vola!

(Emanuela e il bosco insieme)

Regolazione emotiva e impermanenza.

“Se sappiamo fare queste 4 azioni mentali: percepire, riconoscere, nominare e lasciar andare abbiamo tutti gli strumenti necessari per affrontare la nostra vita emotiva.
Non c’è emozione che può danneggiarci perchè abbiamo in mano le chiavi della regolazione emotiva. Cosa significa regolazione emotiva? Non significa darsi delle regole, come la parola potrebbe far pensare. Significa saper riconoscere quello che proviamo – ossia esserne consapevoli – e saperlo percepire e accettare.

Così se le tue emozioni ti danno “da fare”, se c’è qualcosa che proprio in questo momento ti turba, prova a praticare con attenzione ai seguenti elementi: prova a sentire con chiarezza, riconoscere quale azione si nasconde nell’emozione che provi, guarda se puoi accettare quello che provi, mantenendo l’attenzione sull’esperienza. Sembra una formula magica ma non lo è.
È un modo onesto per coltivare la radice della felicità.

È a causa della natura impermanente del dolore che possiamo trasformarlo. È a causa della natura impermanente della felicità che possiamo coltivarla.

Thich Nhat Hanh

Piccola riflessione:

Non importa cosa fai e come lo fai tuttavia, iniziare ad essere consapevoli di avere una vita emotiva e decidere di prendersene cura è, certamente, il primo passo.


In genere io trasformo la natura delle “cose” infilando tutto, proprio tutto, dentro uno zaino.

In passato mi sono presa cura del mio mondo emotivo solo nel momento in cui non sapevo più come starci dentro.
Mi sentivo soffocare da emozioni contrastanti: rabbia, paura, disgusto che erano diventate come un vestito troppo stretto.
Volevo gestirle mentre loro mi invadevano.
La gioia era scomparsa lasciando solo il dolore presente.

Sono passata attraverso una porta della mia vita emotiva molto stretta.

Con stupore e sollievo ho scoperto che tutto è veramente impermanente e il grande maestro è stato il cammino.

Per questo motivo oggi accompagno le persone ad attraversare le loro porte anche usando…i piedi.

Le emozioni si possono sentire, chiamare per nome, incontrarle e farci un pezzo di strada insieme, ringraziarle e poi, con gratitudine, lasciarle andare.

Ricorda, quattro azioni mentali: percepire, riconoscere, nominare e lasciar andare. Regolazione emotiva e impermanenza. Lentamente, un passo alla volta.

Sono in partenza, se ti fa piacere, seguimi in questo viaggio dentro le emozioni. Ne vedremo delle belle!

Terra insegnami

Terra insegnami la quiete
come i prati che restano calmi nella nuova luce.
Terra insegnami la sofferenza
come le pietre antiche che sopportano la memoria.
Terra insegnami l’umiltà
come i fiori che sono modesti al loro sbocciare.
Terra insegnami la cura
come le madri che nutrono i loro piccoli.
Terra insegnami il coraggio
come l’albero che sta solo.
Terra insegnami la limitazione
come la formica che avanza lentamente sul terreno.
Terra insegnami la libertà
come l’aquila che si libra in cielo.
Terra insegnami l’accettazione
come le foglie che muoiono ad ogni autunno.
Terra insegnami il rinnovamento
come il seme che nasce a primavera.
Terra insegnami a dimenticare me stesso
come la neve che sciogliendosi dimentica la sua vita.
Terra insegnami a ricordare la gentilezza
come i campi aridi che trasudano per la pioggia.
Terra insegnami.”

Preghiera UTE-(tribù indiane distribuite su un vasto territorio compreso fra gli attuali Colorado e Utah)

L’arte della felicità

Che cosa occorre per essere felici?
Il denaro? Il successo? L’amore?…

L’arte della felicità non attinge a credenze religiose o verità assolute, ma è la conquista e l’esercizio di una pratica quotidiana, difficile ma possibile: conoscere se stessi, capire le ragioni degli altri, aprirsi al diverso e guardare le cose in modo nuovo.

“Se conserveremo la consapevolezza di possedere il meraviglioso dono dell’intelligenza e se matureremo  la volontà di usarlo in maniera positiva, in certo modo avremo la salute mentale di base, ossia la forza fondamentale che proviene dalla coscienza del proprio grande potenziale.”

Tenzin Gyatso, quattordicesimo Dalai Lama e Howard C. Cutler psichiatra americano-L’arte della felicità-

Buona lettura