“Caro diario… Oggi l’ho incontrato. Era con sua moglie…”
Le pagine di un diario raccolgono confidenze e segreti che non si possono dire a nessuno, dolori difficili da spiegare, stanchezze inconfessabili.
Qualche volta serve per fissare pensieri, progressi fatti, ripensamenti, decisioni, desideri. In ogni caso, è un amico che non smette di voler bene, malgrado gli inevitabili difetti di chi lo tiene.
Nel diario si scrive senza alcuna censura.
Io ho perso il conto dei quaderni riempiti a mano e dalle copertine improbabili. Ho scritto diari in varie fasi della vita e ancora oggi lo faccio.
Mi piace scrivere di sera quando tutti dormono e la casa è quieta.
Testimone silenzioso e utile; i fogli assorbono le lacrime, si strappano con facilità e, al bisogno, diventano coriandoli. Se tieni un diario sai di cosa parlo altrimenti fai una prova e poi mi scrivi.
Quando scrivo intorno alla decrescita felice come percorso possibile di consapevolezza e felicità mi riferisco ad uno spostamento di focus che va dall’osservazione puntigliosa del proprio ombelico ,all’ampiezza di sguardo sull’intero panorama che include tutta la forma dell’esperienza personale. Tutta.
Se così non fosse, secondo me, si rischierebbe di restare invischiati in un’immagine illusoria di sé dove ci si cristallizza, di nuovo, in un ruolo che va a braccetto con un’altra illusione, quella di essere finalmente “cresciuti”, gongolando dentro uno stato, mediamente raggiunto e gratificante per il nostro Io, che ha, tuttavia, bisogno di fagocitare ancora il Tu. Io, Tu, Noi, nessuno cresce da solo, non parliamo poi di decrescere! Nei percorsi di felicità lavoriamo per raggiungere obiettivi felici, nei percorsi di de-crescita felice si lavora sull’ essere felici…dentro. La de-crescita, come percorso di consapevolezza, ha necessità di attraversare stati diversi di coscienza.
Ha bisogno di sperimentare un’energia diversa. È un processo di ecologia della mente in cui scelgo, ad ogni respiro, di essere me insieme all’altro da me dove non ho bisogno di eliminarlo dal mio orizzonte per sperimentare la felicità dell’indipendenza. Con la de-crescita si passa dal provare uno stato di empatia, per se stessi e l’altro, ad uno stato di compassione.
Il figlio, il compagno, la moglie, il marito o il datore di lavoro cessano di essere coloro che mi rendono la vita impossibile semplicemente perché quella dinamica non è più la mia. Trovo la strada verso un’ autenticità in cui non ho più bisogno di: “essere come…”, “fare come…”, ” piacere a…” “Imitare chi…” È la strada del sacrificio (nel senso di “rendere sacro”) dove posso semplicemente essere. Punto. La decrescita viene dopo la crescita.
Nei percorsi di felicità che propongo uso spesso il termine consapevolezza. Il suo significato è legato all’essere presente ossia, mettere piena attenzione nell’azione che si sta compiendo in quel preciso momento.
Piena presenza è consapevolezza
Consapevolezza quindi è attenzione a ciò che faccio, sento, dico e penso nell’attimo stesso in cui accade. Spesso non basta dire: “sono consapevole” per esserlo pienamente. Infatti, c’è chi mette molto impegno per cercare di essere consapevole eppure, ogni tentativo sembra fallire. Per esserlo dunque non è sufficiente averne l’intenzione, è necessario anche una visione profonda delle cose cioè, darsi la possibilità di intravedere delle alternative al nostro continuo fare più azioni insieme…
La piena consapevolezza è piacere
Ricorda: non c’è nulla di sbagliato in te, solo abitudini modificabili, se vuoi.
Esercizio: Oggi, scegliamo di fare un’azione alla volta in cui la nostra piena attenzione è dedicata lì, solo a lei e sperimentiamo il piacere di quell’azione.
Portiamo attenzione al movimento, ai pensieri, al respiro, alle emozioni che l’accompagnano. Bastano veramente pochi minuti. #Buonapratica.
P.S. Se ti sorprenderai a fare più cose insieme fai un bell’inspiro profondo e mentre espiri pronuncia la formula magica: “hohoho hahaha” Mi raccomando, come ogni formula magica la precisione è tutto: tre volte, “hohoho” e tre volte, “hahaha”. In questo modo alleggerirai il senso di frustrazione, respirerai correttamente e sarà un ottimo allenamento per avviarti verso il piacere della consapevolezza.
Yoga Nidra e Sankalpa Creattiva, percorsi di felicità
“Quando pensiamo troppo, o non pensiamo affatto, accumuliamo tensioni. Quando lavoriamo troppo, o quando non lavoriamo per niente, accumuliamo tensioni. Quando dormiamo troppo, o non dormiamo affatto, accumuliamo tensioni. Queste tensioni si ammassano nei diversi strati della personalità. Sappiamo che se la mente è tesa anche lo stomaco sarà teso e se lo stomaco è teso tutto il sistema circolatorio sarà a sua volta teso. Si crea un circolo vizioso dove le tensioni si accumulano nei sistemi muscolari, emozionali e mentali.” Swami Satyananda Saraswati
Swami Satyananda Saraswati è il maestro contemporaneo che ha dato origine a questa potentissima tecnica di rilassamento profondo.
Nel 1940, il maestro, ispirandosi a tecniche di origine tantrica, osservò che, durante lo stato che precede il sonno, la mente diventa particolarmente ricettiva e che, compiendo un preciso percorso guidato dall’istruttore, è possibile raggiungere questo stato lavorando progressivamente su diversi livelli.
Yoga Nidra ha gli stessi benefici delle pratiche di meditazione, con il vantaggio che può essere eseguita anche da chi non ha alcuna esperienza di queste tecniche.
È una pratica guidata che puoi fare singolarmente o in gruppo.
Yoga Nidra e Sankalpa:
Sankalpa è una parola sanscrita che letteralmente significa: proposito, desiderio, intenzione.
È la convinzione di poter realizzare ciò che la mente vuole. Immaginare un’idea, che si forma nella mente e prende dimora – e forza – nel cuore.
Il Sankalpa è l’intento che formuliamo nello Yoga Nidra perché permette all’ intenzione di andare molto in profondità nella psiche, così che questa lavori direttamente al di là della mente. Esprimere un Sankalpa è il desiderio profondo di creare la vita che siamo destinati ad abbracciare e godere.
Lo scopo è quello di trasformare la propria vita fisicamente, mentalmente, emotivamente e spiritualmente.
Nella nostra cultura occidentale spesso, ad inizio dell’anno, facciamo una lista di buoni propositi che speriamo di realizzare, tuttavia, come spesso sappiamo, falliscono…
Spesso sono frutto di un ragionamento.
Quando esprimiamo un’ intenzione con l’intelletto, raramente porta ad un risultato.
Il Sankalpa lo pratichiamo su una mente calma e rilassata, viene impresso oltre la mente, in uno spazio “sacro”che raggiungiamo attraverso la meditazione profonda.
Il Sankalpa è un seme che piantiamo in profondità fiduciosi che germoglierà.
Che ne dici di sperimentare lo Yoga Nidra e piantare il tuo Sankalpa?
A settembre ripartono le classi di Yoga Nidra in presenza e on line.
Per info invia una mail a: con.creattiva@gmail.com
Swami Satyananda è il creatore dello Yoga Nidra che ha formulato le basi di questa tecnica mentre serviva come discepolo il suo guru, il grande maestro di yoga Swami Sivananda, a Rishikesh, in India negli anni ’40 e nei primi anni ’50.
Yoga Nidra è un termine sanscrito che significa sonno yogico, è una tecnica di rilassamento profondo e una forma di meditazione. Lo yoga nidra è uno stato tra il sonno e la veglia. Il corpo è completamente rilassato e il praticante trasforma la consapevolezza interiore ascoltando una serie di istruzioni; molto simile a una meditazione guidata. Nello yoga nidra, il praticante entra nello stato di alfa e il suo focus si sposta sul chakra del terzo occhio. Stimola anche gli ormoni della ghiandola pineale, che rilascia la melatonina, un ormone che riduce lo stress, stimola il sistema immunitario . La pratica regolare aiuta ad armonizzare gli emisferi cerebrali, promuovendo migliori prestazioni mentali.
Yoga nidra offre anche altri incredibili benefici per la salute, tra cui:
Calma la mente Rilassa e ringiovanisce il corpo Calma il sistema nervoso Riduce la fatica Abbassa i livelli di colesterolo alto e pressione sanguigna Rafforza l’immunità Migliora la qualità del sonno Aumenta il livello di concentrazione Supporta la funzione cerebrale e aumenta la creatività
Se vuoi sperimentare e portare questa pratica nella tua vita a settembre riparte il corso in presenza e on line.
L’energia del naso rosso…verso una De-Crescita felice…
Ognuno di noi ha un lato spontaneo che spesso viene depotenziato o addirittura soffocato perché ritenuto “pericoloso”, non accettabile dagli altri, tuttavia, reprimere aspetti spontanei e vitali non permette la realizzazione piena di ciò che siamo.
I mio lato spontaneo è l’energia del “naso rosso”.
Devi sapere che, assecondarlo e farlo emergere attraverso uno spesso strato di seriosità vera o percepita non è stato affatto semplice.
Per gli amici in passato ero: “impegnata”, “tutta di un pezzo”, “severa”, “troppo seria”, “certa di tutto”, “pallosa”, “rigida”, “forte” “sicura”, “troppo sicura”, “antipatica”, “autonoma”, “troppo autonoma” “insicura”, “paurosa” “troppo impegnativa”…
Allo stesso modo io stessa mi avvertivo come un monolite con un corpo in grado di esprimerlo benissimo.
Lavorare su di me ha significato spendere del tempo ad eliminare un po’ di rigidità. Ho scoperto così che, sotto quello strato di seriosità costruita ad arte, c’era una persona ridentissima e vitale, a volte un clown, che potevo permettermi di fare conoscere al mondo.
Si è trattato di De-Crescere…
Il lavoro personale, insieme allo sblocco della mia risata interiore mi ha condotta fino al Reiki. Risata e Reiki sono per me la stessa Energia vitale. Entrambe sono discipline a cui dedico particolare attenzione che mi fanno contattare, in modo tangibile e inequivocabile, l’energia dinamica e trasformativa di cui tutti siamo dotati.
A volte indosso il naso rosso, altre volte no.
Oggi tutto passa attraverso la pratica continua dell’accettazione per ciò che sono e alla gratitudine per i fiori che sbocciano in questa stagione della mia vita.
Resto tutto quello che i vecchi amici pensavano di me e molto altro ancora per i nuovi!
“Non puoi ottenere i tuoi veri obiettivi se non assecondi il tuo lato spontaneo, il tuo lato naturale. Per l’anima, per il tuo mondo interno, farcela davvero vuol dire far fiorire tutti i lati della tua personalità.”(Raffaele Morelli)
Quale aspetto di te senti più “facile”, maggiormente naturale? In quale ti senti autenticamente tu? Cosa fai o potresti fare per agevolarne l’espressione?
Oggi è una splendida giornata per fare fiorire la tua De-Crescita.
Se vuoi condividere con me le tue riflessioni sarò felice di leggerti.
… in verità, detto fra noi, la Passeggiata Consapevole la fanno le splendide persone che partecipano insieme a Madre Natura che comunica con loro in modo del tutto originale.
È sorprendente osservare ogni volta l’esperienza che si manifesta nella relazione che ci concediamo di condividere.
Questo è Counseling.
Un’esperienza manifesta, una danza continua di confine e di contatto tra me e l’altro da me. Un processo ecologico in cui Counselor e Cliente sono sullo stesso piano e dove la relazione IO-TU, di cui parla Martin Buber, si realizza pienamente.
Un’esperienza di dialogo e di relazione che permette di riconoscersi reciprocamente come scintille creative che vibrano.
Se l’atteggiamento con cui ci poniamo nei confronti del mondo determina la qualità della nostra vita, la persona è co-creatrice della sua esperienza e della sua realtà personale.
Ha la responsabilità di apprendere nuove competenze per migliorare la sua risposta al mondo.
L’arte della presenza.
“Per Sokei non era la prima opera a rompersi. E non sarebbe stata l’ultima. Ma era comunque la più amata e desiderata. Avrebbe potuto amare anche le altre? Aveva paura della paura…” (Kintsukuroi- T. Navarro)
È la paura della paura che spesso rende impotenti e mette l’essere umano nella posizione di vittima dove sente di non esistere, di non poter scegliere.
È nella relazione Io – Tu che entrambi sperimentiamo la ricchezza della presenza, in cui il mio mondo e il tuo sono connessi e non separati, fino a percepire un “Tu divino che dialoga con un Io divino” (Buber).
Dentro questo processo la persona si concede di entrare in dialogo con la propria vita e permette anche a me di osservare e anche di partecipare.
Tra autunno, inverno, primavera, estate c’è lo spazio di un passo, di un respiro, di un movimento del corpo, in cui il mondo ci passa dentro, ci attraversa; possiamo decidere di passare da oggetto a soggetto, da essere che viene esistito a essere Esistente.
Ogni storia umana è mistero in sé; così come ogni elemento in natura è autoregolato così la persona ha una saggezza interiore a cui può riconnettersi.
Agevolare questa connessione è il mio compito.
Chi mai può dire che un albero è sbagliato? Chi può mai giudicare che un fiore non è abbastanza? Chi può affermare che il vento non sa dove andare?
– Che succede se ti impegni ad apprendere strumenti per la tua crescita personale e poi non li metti in pratica?
-Niente
-Che succede se continui a provare tante tecniche e non ti fermi a verificare quale è migliore per te?
-Niente (Tutt’al più avrai speso un po’ di soldi).
– A che ti serve pensare la crescita come un tornado, una rivoluzione totale del tuo status, immaginando il “cambiamento” come l’ illuminazione che fa cadere da cavallo?
-A niente.
-Allora?-
-Allora niente! Non succede niente se non a girare in tondo e forse, a raccontartela un po’.
Per la mia crescita personale e professionale applico il S.I.C.U.