Io, tu, noi

Quando scrivo intorno alla decrescita felice come percorso possibile di consapevolezza e felicità mi riferisco ad uno spostamento di focus che va dall’osservazione puntigliosa del proprio ombelico ,all’ampiezza di sguardo sull’intero panorama che include tutta la forma dell’esperienza personale.
Tutta.


Se così non fosse, secondo me, si rischierebbe di restare invischiati in un’immagine illusoria di sé dove ci si cristallizza, di nuovo, in un ruolo che va a braccetto con un’altra illusione, quella di essere finalmente “cresciuti”, gongolando dentro uno stato, mediamente raggiunto e gratificante per il nostro Io, che ha, tuttavia,  bisogno di fagocitare ancora il Tu.
Io, Tu, Noi, nessuno cresce da solo, non parliamo poi di decrescere!
Nei percorsi di felicità lavoriamo  per raggiungere obiettivi felici, nei percorsi di de-crescita felice si lavora sull’ essere felici…dentro.
La de-crescita, come percorso di consapevolezza, ha necessità di attraversare stati diversi di coscienza.


Ha bisogno di sperimentare un’energia diversa.
È un processo di ecologia della mente in cui scelgo, ad ogni respiro, di essere me insieme all’altro da me dove non ho bisogno di eliminarlo dal mio orizzonte per sperimentare la felicità dell’indipendenza.
Con la de-crescita si passa dal provare uno stato di empatia, per se stessi e l’altro, ad uno stato di compassione.


Il figlio, il compagno, la moglie, il marito o il datore di lavoro cessano di essere coloro  che mi rendono la vita impossibile semplicemente perché quella dinamica non è più la mia.
Trovo la strada verso un’ autenticità in cui non ho più bisogno di: “essere come…”, “fare come…”, ” piacere a…” “Imitare chi…”
È la strada del sacrificio (nel senso di “rendere sacro”) dove posso semplicemente essere.
Punto.
La decrescita viene dopo la crescita.

Ricevere e dare Reiki, energia di luce.



Foto dal web

Ricevere un trattamento Reiki significa entrare in una dimensione di salute e benessere, di realizzazione, che ha effetti su tutti gli ambiti della la nostra vita.

Il Reiki può accompagnare nelle cure mediche essendo un antidolorifico naturale.

Non si sostituisce alla medicina ufficiale,

Chi riceve è sempre vestito, non c’è manipolazione, le mani di chi opera sfiorano appena la persona. La percezione che si ha è di benessere e rilassamento profondo, condizione ottimale per attivare la propria capacità di rigenerazione, avere intuizioni utili, giungere a nuove consapevolezze.
Chiudere dei cicli dolorosi.

Chi dona entra in una dimensione meditativa e, attraverso la sintonia con l’energia, accompagna il ricevente nel medesimo stato.

Inizialmente sono necessari almeno quattro trattamenti perché il sistema corpo- mente del ricevente si abitui ad un nuovo “linguaggio”.

I trattamenti successivi aiutano a sciogliere eventuali blocchi fisici, emotivi, spirituali.

L’operatore Reiki non decide su cosa agire.

Reiki si può ricevere per tutta la vita ad ogni età e si può anche decidere di formarsi per imparare ad autotrattarsi, trattare gli altri, gli animali, il cibo, l’acqua.

Puoi integrarlo nel tuo lavoro oppure, con serietà e costanza, ne puoi fare una professione.

A gennaio due date per la formazione in presenza al primo livello

e altre due per avanzare nel percorso della tua crescita.

14 e 15 GENNAIO primo livello
28 e 29 GENNAIO secondo livello

A Velletri (RM)
presso lo studio Psicologico Polispecialistico Culturale Kaizen

e presso Creattiva studio di Gestalt counseling e atelier olistico.

Reiki sei tu che smetti di sabotarti.
✨Sei tu che ti orienti verso la luce✨

Buon cammino 👣
Emanuela Nanni Counselor professionista e Master Reiki metodo Usui.

creattiva- Emanuela Nanni- percorsi di felicità

Modalità panoramica

Modalità panoramica (foto dal web)

Con alcune persone in studio spesso emerge una vera e propria lotta interiore tra i no e i si della vita quotidiana.
Spesso c’è un no a prescindere, altre volte un si negato.
Apprendere nuove competenze per discernere, in piena consapevolezza, il suono e la risonanza nel corpo, di un no o di un si, dà modo a corpo e mente di rigenerarsi.
Si acquisisce una #visione più ampia e inclusiva dei fatti, degli eventi e delle azioni da compiere, esattamente come quando, per scattare una foto, si usa la modalità panoramica.

Il #respiro cambia, il #corpo è accolto e ascoltato, i pensieri si acquietano.

Mente, corpo in equilibrio ( foto dal web)

È uno stato che si avvicina molto all’esperienza di “piena e profonda visione” che Pema Chodron descrive nei suoi libri.

📌Se ti va di sperimentare la #crescita personale attraverso la #consapevolezza #corporea inviami un messaggio qui oppure scrivimi una mail a: con.creattiva@gmail.com

Gli incontri possono essere in presenza oppure online.

📌Dal #mese di #Ottobre, mese del #benessere #psicologico, mi troverai anche presso lo #studio Psicologico Polispecialistico Culturale Kaizen di #Velletri

Baby Boomer

Riflessione sul “maturare”.

Maturare non è sinonimo di miglioramento obbligato.
È possibile infatti, ad una certa età, impantanarsi in azioni o situazioni spesso guidate da emozioni contrastanti.
Qualcuno ha paura dell’età adulta e del mutamento che essa comporta.
Qualcuno sente tutta la tristezza dei treni persi.
Qualcun’altro sente rabbia e delusione verso relazioni ormai stanche accusandole di aver rubato i migliori anni della propria vita.
C’è qualcuno che è cristallizzato al tempo della propria adolescenza tanto da essere tentato di scommettere contro il tempo…Rischiando rovinose cadute.

Chiaramente ciò che si prova va rispettato, ascoltato e accolto, non represso, non giudicato.

Certo che, attualizzare il proprio sentire, le proprie emozioni, i propri sentimenti e sogni, i propri bisogni, allineandoli al momento presente è un vero percorso di felicità.

È un processo di evoluzione fatto di; accettazione, pacificazione, innovazione e scoperta, in grado di aprire nuovi e diversi scenari per cui, forse, vale la pena investire un po’…

Noi, Baby Boomer, corriamo il rischio di un certo disallineamento tra: corpo, mente, spirito.
Portiamo attenzione 😉
Con affetto
Emanuela ❤️

***Con il termine baby boomer (dall’inglese “appartenente al boom demografico dei bebè”) viene comunemente indicata una persona, di sesso sia maschile che femminile, nata in Nord America o in Europa tra il 1946 e il 1964, ovvero durante il periodo dell’esplosione demografica (boom) avvenuta in quegli anni, noto con il termine inglese di baby boom, che proseguì parallelo al boom economico registrato in questi paesi nel secondo dopoguerra.
(Web)

Il mestiere più bello del mondo

Il mestiere più bello del mondo…per me❤️

…Arriva con il “diario di pratica” in una mano e nell’altra un libro di poesie.
Siede e chiede di leggerne una perché lì dentro ci sono le parole sue.

È così che inizia l’incontro di oggi.

Legge.

Mi lascia entrare nel suo intimo mondo, fatto di suoni, di parole e, di pause da rispettare, in cui in gioco ci sono anche io, con il mio di mondo.

Parole, pause e silenzi miei.

Insieme creiamo uno spazio, una forma, in cui essere ciò che siamo.
Un tempo autentico in cui l’accettazione è reciproca.

Dove io sento, sulla pelle, che faccio il mestiere più bello del mondo.
Emanuela ❤️

Rilassamento e presenza


📌Una bella occasione per chi vive nella zona dei Castelli Romani.

Un percorso di felicità da fare insieme.

📌 Da Ottobre,
il mercoledì pomeriggio dalle 18.30 alle 20.00
Presso lo studio Psicologico Polispecialistico e Culturale “Kaizen” di Velletri in via Artemisia Mammucari, 26.

Una bella opportunità per conoscere, sperimentare ed integrare nel tuo quotidiano diverse pratiche di rilassamento, consapevolezza e crescita personale.

🧠 Equilibrio e Armonia ♥️
Mente, Corpo e Spirito fanno finalmente pace🙏🏻

Conosci cosa ti piace e cosa ti fa felice…
e poi… fallo🙂

Tonglen

Inspira la sensazione sgradevole espira inviando sollievo, pace e serenità…

Condivido questa bella meditazione che si chiama pratica del”mandare e ricevere”.
Personalmente la faccio quando tutto sembra”troppo”. Quando mi sento al centro di un ciclone. Quando ho difficoltà a lasciare andare esperienze dolorose.


L’ obiettivo è risvegliare l’empatia che a volte sopisce sotto una coltre di risentimento e dolore tornando a ri-sentirci “uno con il tutto”.


È certamente una pratica di consapevolezza. Un vero e proprio percorso di felicità!

Puoi farla al bisogno.


“Quante volte ci sentiamo dentro l’occhio del ciclone? Quante volte la sofferenza, la rabbia, il dolore ci pare insopportabile e che nessuno può comprenderlo?
Questa pratica consiste nel fare l’esperienza delle nostre sensazioni indesiderate per iniziare un percorso di  trasformarmazione collegandoci alla rabbia, paura, sofferenza degli altri.
Dopo aver assunto una posizione comoda per noi. Facciamo qualche respiro profondo e lentamente chiudiamo gli occhi
Quando affiorano le sensazioni dolorose le inspiriamo, aprendoci alla nostra sofferenza e collegandoci alla sofferenza di qualunque altro essere umano che condivida lo stesso sentire, dopodiché espiriamo inviando sollievo, pace, serenità, a noi e a tutti.”

Al termine, appena lo senti, apri gli occhi.


Se ti va puoi condividere in privato con me  le tue sensazioni rispetto al “mandare e ricevere”.
Ricordiamoci che sviluppare una buona empatia serve a noi per vivere meglio.


Questa pratica, in tibetano Tonglen, l’ho tratta dal libro ” Vivi nella bellezza- di Pema Chodron.


Buona pratica
Emanuela

Percorsi di consapevolezza, percorsi di felicità

E per fortuna…

….E per fortuna le storie non sono tutte uguali.
…E per fortuna si può riscrivere il finale.
Una, cento, un milione di volte e anche di più!

🌈Assaggio di un esercizio di ri-scrittura:

Oggi, ri-cerca la parola adatta (po

evita la prima che ti viene in mente)
che possa aiutarti a spiegare ciò che provi. Usala per riscrivere e anche rileggere, gli eventi della tua storia personale.

A volte basta una parola…

🌈Domande stimolo che puoi integrare a piacere:

Cosa avresti voluto dire? Cosa avresti voluto ascoltare? Cosa avresti voluto fare?
Come lo avresti fatto? Cosa può aggiungere, oggi, alla tua vita questa parola? Se la usassi ora cosa cambierebbe?

La mia di oggi è: “morbidezza”.
Una parola che mancava nel mio vocabolario.

Morbidezza, oggi non potrei farne a meno.

La uso al bisogno😄🥰

Se vuoi fammi sapere la tua nei commenti oppure, in privato.🌞🙏

Consapevolezza è piacere

Piena presenza

Nei percorsi di felicità che propongo uso spesso il termine consapevolezza.
Il suo significato è legato all’essere presente ossia, mettere piena attenzione nell’azione che si sta compiendo in quel preciso momento.

Piena presenza è consapevolezza


Consapevolezza quindi è attenzione a ciò che faccio, sento, dico e penso nell’attimo stesso in cui accade.
Spesso non basta dire: “sono consapevole”
per esserlo pienamente.
Infatti, c’è chi mette molto impegno per cercare di essere consapevole eppure, ogni tentativo sembra fallire.
Per esserlo dunque non è sufficiente averne l’intenzione, è necessario anche una visione profonda delle cose cioè, darsi la possibilità di intravedere delle alternative al nostro continuo fare più azioni insieme…

La piena consapevolezza è piacere


Ricorda: non c’è nulla di sbagliato in te, solo abitudini modificabili, se vuoi.


Esercizio:
Oggi, scegliamo di fare un’azione alla volta in cui la nostra piena attenzione è dedicata lì, solo a lei e sperimentiamo il piacere di quell’azione.

Portiamo attenzione al movimento, ai pensieri, al respiro, alle emozioni che l’accompagnano.
Bastano veramente pochi minuti.
#Buonapratica.

P.S.
Se ti sorprenderai a fare più cose insieme fai un bell’inspiro profondo e mentre espiri pronuncia la formula magica: “hohoho hahaha”
Mi raccomando, come ogni formula magica la precisione è tutto: tre volte, “hohoho” e tre volte, “hahaha”.
In questo modo alleggerirai il senso di frustrazione, respirerai correttamente e sarà un ottimo allenamento per avviarti verso il piacere della consapevolezza.

Percorsi di felicità in presenza e on line

La via felice tra gratitudine e valori

La via felice

La felicità può essere per ognuno di noi un impegno quotidiano se lo desideriamo certo, non una forzatura.

La felicità è un atto gentile, non violento.
L’esperienza di felicità è molto legata ai valori che ci muovono e alla gratitudine che riusciamo a provare quotidianamente.


Potremmo chiederci:


✅Che cosa significa valore per me?
Quali sono quelli che mi muovono? Riesco ad elencarli? Questi valori sono miei oppure li ho ereditati?

La gratitudine è una grande forza motrice.
Provare gratitudine non vuol dire accontentarsi del premio di consolazione tutt’altro, significa osservare con nuovi occhi cosa è presente nella nostra vita e individuare il modo migliore per muovere azioni efficaci verso il cambiamento felice che vogliamo attuare.


✅ Oggi sento di provare gratitudine per.. ?
✅Cosa cambierebbe se all’interno delle mille difficoltà quotidiane la gratitudine facesse capolino nella mia vita?

Da Ricordare: tutto cambia a partire dall’interno…


Ogni giorno possiamo allenare i nostri pensieri, il corpo e la nostra parte spirituale a riconoscere la gioia dentro di noi, intorno a noi e nelle persone che incontriamo.


Restiamo felici con tutte le cellule del  corpo.
Ora, qui.
Creiamo stupore insieme!