“[…] Le scelte le avete. Potete scegliere la gioia anziché la disperazione. Potete scegliere la felicità anziché le lacrime. Potete scegliere l’azione anziché l’apatia. Potete scegliere il progresso anziché la stagnazione. Potete scegliere voi. E potete scegliere la vita. Ed è tempo che qualcuno vi dica che non siete in balìa di forze più grandi di voi. Voi, davvero, siete la forza più grande per voi. Ecco, non potete farlo per me, ma potete farlo per voi.” (Leo Buscaglia – Vivere, amare, capirsi)
“Quando l’amore vi chiama seguitelo. Anche se le sue vie sono dure e scoscese. E quando le sue ali vi avvolgono, affidatevi a lui. Anche se la sua lama nascosta tra le piume potrebbe ferirvi. E quando vi parla, abbiate fiducia in lui. Anche se la sua voce può infrangere i vostri sogni come il vento del nord devasta un giardino. Perché l’amore come vi incorona, allo stesso modo può crocifiggervi. E come vi fa fiorire, allo stesso modo vi recide. Allo stesso modo in cui ascende alle vostre sommità e accarezza i vostri rami più teneri che fremono nel sole, così può scendere fino alle vostre radici e scuoterle fin dove si aggrappano alla terra. Come covoni di grano vi raccoglie intorno a sè. Vi batte fino a spogliarvi. Vi setaccia per liberarvi dai vostri gusci. Vi macina fino a ridurvi in farina. Vi impasta rendendovi malleabili. Poi vi affida alla sua sacra fiamma, per rendervi pane sacro per il sacro banchetto di Dio. Tutto questo vi farà l’amore perché conosciate i segreti del vostro cuore, e perché in quella conoscenza diveniate un frammento del cuore della vita. Ma se nella vostra paura dell’amore cercherete solo il piacere e la pace, allora meglio farete a coprire la vostra nudità e ad abbandonare l’aia dell’amore per il mondo senza stagioni dove potrete ridere, ma non tutte le vostre risate, e piangere, ma non tutte le vostre lacrime. L’amore non dà nulla se non se stesso, e non prende che da se stesso. L’amore non possiede, né può essere posseduto. Perché l’amore basta all’amore. E non potete pensare di comandare il cammino dell’amore: se vi trova degni, è lui a dirigere il vostro cammino. L’amore non ha altro desiderio che realizzare se stesso.”
Spegnere la propria creatività e prendersi cura solo degli altri, mette nella dimensione di non ascolto interiore. Spesso tiriamo fuori una forza sovrumana, tempo e coraggio, per correre in soccorso, tuttavia, come mai c’è poco tempo per noi?
Troppo facilmente dimentichiamo una piccola regola della felicità: si può dare solo quello che abbiamo e, quello che abbiamo, non è eterno, ha bisogno di essere continuamente generato e ri- generato.
Non si tratta di procedere nella vita per atti di egoismo. Si tratta di fare spazio♥️
Oggi è la festa della mamma e io voglio immaginare una donna capace di generare se stessa nella gioia e nel dolore.
Che sceglie di allevarsi e curarsi come un piccolo bambino. Si porti a giocare, a ridere. Si regali un regalo senza sensi di colpa. Si sieda sul divano a leggere, scrivere oppure, dormire, senza per questo sentirsi giudicata da qualcuno che ha deciso di non farlo.
Una donna che smette di lagnarsi per le colpe del mondo e decide di uscire dalla gabbia in cui si è imprigionata. Che ami il suo viso e il suo corpo dopo ogni gravidanza e ad ogni età.
Io voglio immaginare una donna libera e liberata che genera se stessa quotidianamente, agente consapevole della meravigliosa avventura della co- creazione.
Una donna CREATTIVA nel suo lavoro, nella sua casa, con i suoi figli, nel mondo che la circonda.
Se preferiamo, possiamo anche pensare di non avere scelta, tuttavia, anche in questo caso scegliamo.
Si può dire “Si” e si può dire anche “No”.
Si può temporeggiare: “forse”,”vediamo”,”chissà”, “ci penso”, “lo farò”, “mi piacerebbe, ma”. Possiamo chiuderci le porte alle spalle o, anche, lasciarle socchiuse.
Possiamo fare un passo, respirare, fermarci, tornare qualche passo indietro, orientarci meglio, muoverci di nuovo.
Possiamo chiedere aiuto.
Scegliere è decidere e spesso non è facile. Significa spostarsi, scomodarsi, domandarsi, tremarsi, tenersi, confortarsi. Credersi.
Ogni scelta contiene incognite e opportunità nella stessa misura. Abbastanza Imprevedibili.
Qualche volta ci vengono dubbi sulla nostra capacità di scegliere.
Capita.
Io, quando mi succede, vado al ricordo di me bambina. Avvertivo quel terrore sottile e, allo stesso tempo, fiducioso che la mia vita era depositata nelle mani dell’adulto; poteva decidere se farmi mangiare oppure no, abbracciarmi, afferrarmi, o lasciarmi cadere, quando mi sollevava da terra e, per una frazione di secondo, mi lanciava in aria per farmi ridere.
Lì mi affidavo.
Affidarsi è tipico del cucciolo che dipende da un altro per sopravvivere.
(“Genitorializzarsi”, “adultizzarsi” permette di scegliere in piena consapevolezza, se sentiamo che, quella vecchia immagine di genitore interiorizzato, non ci ha trasmesso adeguata fiducia per la nostra vita…Per questo ci sono gli psicologi e gli psicoterapeuti).
Così, oggi mi affido al genitore di me stessa, sufficientemente adeguato, che sono diventata e scelgo imprevisti e opportunità insieme.
…E quando sento la bimba che è in me, un po’ tentennante, la rassicuro:
E lei si affida. E ride.
Buona pratica di consapevolezza e di affidamento. Buon viaggio! Emanuela
Quando scrivo intorno alla decrescita felice come percorso possibile di consapevolezza e felicità mi riferisco ad uno spostamento di focus che va dall’osservazione puntigliosa del proprio ombelico ,all’ampiezza di sguardo sull’intero panorama che include tutta la forma dell’esperienza personale. Tutta.
Se così non fosse, secondo me, si rischierebbe di restare invischiati in un’immagine illusoria di sé dove ci si cristallizza, di nuovo, in un ruolo che va a braccetto con un’altra illusione, quella di essere finalmente “cresciuti”, gongolando dentro uno stato, mediamente raggiunto e gratificante per il nostro Io, che ha, tuttavia, bisogno di fagocitare ancora il Tu. Io, Tu, Noi, nessuno cresce da solo, non parliamo poi di decrescere! Nei percorsi di felicità lavoriamo per raggiungere obiettivi felici, nei percorsi di de-crescita felice si lavora sull’ essere felici…dentro. La de-crescita, come percorso di consapevolezza, ha necessità di attraversare stati diversi di coscienza.
Ha bisogno di sperimentare un’energia diversa. È un processo di ecologia della mente in cui scelgo, ad ogni respiro, di essere me insieme all’altro da me dove non ho bisogno di eliminarlo dal mio orizzonte per sperimentare la felicità dell’indipendenza. Con la de-crescita si passa dal provare uno stato di empatia, per se stessi e l’altro, ad uno stato di compassione.
Il figlio, il compagno, la moglie, il marito o il datore di lavoro cessano di essere coloro che mi rendono la vita impossibile semplicemente perché quella dinamica non è più la mia. Trovo la strada verso un’ autenticità in cui non ho più bisogno di: “essere come…”, “fare come…”, ” piacere a…” “Imitare chi…” È la strada del sacrificio (nel senso di “rendere sacro”) dove posso semplicemente essere. Punto. La decrescita viene dopo la crescita.
Ricevere un trattamento Reiki significa entrare in una dimensione di salute e benessere, di realizzazione, che ha effetti su tutti gli ambiti della la nostra vita.
Il Reiki può accompagnare nelle cure mediche essendo un antidolorifico naturale.
Non si sostituisce alla medicina ufficiale,
Chi riceve è sempre vestito, non c’è manipolazione, le mani di chi opera sfiorano appena la persona. La percezione che si ha è di benessere e rilassamento profondo, condizione ottimale per attivare la propria capacità di rigenerazione, avere intuizioni utili, giungere a nuove consapevolezze. Chiudere dei cicli dolorosi.
Chi dona entra in una dimensione meditativa e, attraverso la sintonia con l’energia, accompagna il ricevente nel medesimo stato.
Inizialmente sono necessari almeno quattro trattamenti perché il sistema corpo- mente del ricevente si abitui ad un nuovo “linguaggio”.
I trattamenti successivi aiutano a sciogliere eventuali blocchi fisici, emotivi, spirituali.
L’operatore Reiki non decide su cosa agire.
Reiki si può ricevere per tutta la vita ad ogni età e si può anche decidere di formarsi per imparare ad autotrattarsi, trattare gli altri, gli animali, il cibo, l’acqua.
Puoi integrarlo nel tuo lavoro oppure, con serietà e costanza, ne puoi fare una professione.
A gennaio due date per la formazione in presenza al primo livello
e altre due per avanzare nel percorso della tua crescita.
14 e 15 GENNAIO primo livello 28 e 29 GENNAIO secondo livello
A Velletri (RM) presso lo studio Psicologico Polispecialistico Culturale Kaizen
e presso Creattiva studio di Gestalt counseling e atelier olistico.
Reiki sei tu che smetti di sabotarti. ✨Sei tu che ti orienti verso la luce✨
Buon cammino 👣 Emanuela Nanni Counselor professionista e Master Reiki metodo Usui.
Con alcune persone in studio spesso emerge una vera e propria lotta interiore tra i no e i si della vita quotidiana. Spesso c’è un no a prescindere, altre volte un si negato. Apprendere nuove competenze per discernere, in piena consapevolezza, il suono e la risonanza nel corpo, di un no o di un si, dà modo a corpo e mente di rigenerarsi. Si acquisisce una #visione più ampia e inclusiva dei fatti, degli eventi e delle azioni da compiere, esattamente come quando, per scattare una foto, si usa la modalità panoramica.
Il #respiro cambia, il #corpo è accolto e ascoltato, i pensieri si acquietano.
Mente, corpo in equilibrio ( foto dal web)
È uno stato che si avvicina molto all’esperienza di “piena e profonda visione” che Pema Chodron descrive nei suoi libri.
📌Se ti va di sperimentare la #crescita personale attraverso la #consapevolezza #corporea inviami un messaggio qui oppure scrivimi una mail a: con.creattiva@gmail.com
Gli incontri possono essere in presenza oppure online.
📌Dal #mese di #Ottobre, mese del #benessere #psicologico, mi troverai anche presso lo #studio Psicologico Polispecialistico Culturale Kaizen di #Velletri
Maturare non è sinonimo di miglioramento obbligato. È possibile infatti, ad una certa età, impantanarsi in azioni o situazioni spesso guidate da emozioni contrastanti. Qualcuno ha paura dell’età adulta e del mutamento che essa comporta. Qualcuno sente tutta la tristezza dei treni persi. Qualcun’altro sente rabbia e delusione verso relazioni ormai stanche accusandole di aver rubato i migliori anni della propria vita. C’è qualcuno che è cristallizzato al tempo della propria adolescenza tanto da essere tentato di scommettere contro il tempo…Rischiando rovinose cadute.
Chiaramente ciò che si prova va rispettato, ascoltato e accolto, non represso, non giudicato.
Certo che, attualizzare il proprio sentire, le proprie emozioni, i propri sentimenti e sogni, i propri bisogni, allineandoli al momento presente è un vero percorso di felicità.
È un processo di evoluzione fatto di; accettazione, pacificazione, innovazione e scoperta, in grado di aprire nuovi e diversi scenari per cui, forse, vale la pena investire un po’…
Noi, Baby Boomer, corriamo il rischio di un certo disallineamento tra: corpo, mente, spirito. Portiamo attenzione 😉 Con affetto Emanuela ❤️
***Con il termine baby boomer (dall’inglese “appartenente al boom demografico dei bebè”) viene comunemente indicata una persona, di sesso sia maschile che femminile, nata in Nord America o in Europa tra il 1946 e il 1964, ovvero durante il periodo dell’esplosione demografica (boom) avvenuta in quegli anni, noto con il termine inglese di baby boom, che proseguì parallelo al boom economico registrato in questi paesi nel secondo dopoguerra. (Web)
📌Una bella occasione per chi vive nella zona dei Castelli Romani.
Un percorso di felicità da fare insieme.
📌 Da Ottobre, il mercoledì pomeriggio dalle 18.30 alle 20.00 Presso lo studio Psicologico Polispecialistico e Culturale “Kaizen” di Velletri in via Artemisia Mammucari, 26.
Una bella opportunità per conoscere, sperimentare ed integrare nel tuo quotidiano diverse pratiche di rilassamento, consapevolezza e crescita personale.
🧠 Equilibrio e Armonia ♥️ Mente, Corpo e Spirito fanno finalmente pace🙏🏻
Conosci cosa ti piace e cosa ti fa felice… e poi… fallo🙂
Inspira la sensazione sgradevole espira inviando sollievo, pace e serenità…
Condivido questa bella meditazione che si chiama pratica del”mandare e ricevere”. Personalmente la faccio quando tutto sembra”troppo”. Quando mi sento al centro di un ciclone. Quando ho difficoltà a lasciare andare esperienze dolorose.
L’ obiettivo è risvegliare l’empatia che a volte sopisce sotto una coltre di risentimento e dolore tornando a ri-sentirci “uno con il tutto”.
È certamente una pratica di consapevolezza. Un vero e proprio percorso di felicità!
Puoi farla al bisogno.
“Quante volte ci sentiamo dentro l’occhio del ciclone? Quante volte la sofferenza, la rabbia, il dolore ci pare insopportabile e che nessuno può comprenderlo? Questa pratica consiste nel fare l’esperienza delle nostre sensazioni indesiderate per iniziare un percorso di trasformarmazione collegandoci alla rabbia, paura, sofferenza degli altri. Dopo aver assunto una posizione comoda per noi. Facciamo qualche respiro profondo e lentamente chiudiamo gli occhi Quando affiorano le sensazioni dolorose le inspiriamo, aprendoci alla nostra sofferenza e collegandoci alla sofferenza di qualunque altro essere umano che condivida lo stesso sentire, dopodiché espiriamo inviando sollievo, pace, serenità, a noi e a tutti.”
Al termine, appena lo senti, apri gli occhi.
Se ti va puoi condividere in privato con me le tue sensazioni rispetto al “mandare e ricevere”. Ricordiamoci che sviluppare una buona empatia serve a noi per vivere meglio.
Questa pratica, in tibetano Tonglen, l’ho tratta dal libro ” Vivi nella bellezza- di Pema Chodron.
Nei percorsi di felicità che propongo uso spesso il termine consapevolezza. Il suo significato è legato all’essere presente ossia, mettere piena attenzione nell’azione che si sta compiendo in quel preciso momento.
Piena presenza è consapevolezza
Consapevolezza quindi è attenzione a ciò che faccio, sento, dico e penso nell’attimo stesso in cui accade. Spesso non basta dire: “sono consapevole” per esserlo pienamente. Infatti, c’è chi mette molto impegno per cercare di essere consapevole eppure, ogni tentativo sembra fallire. Per esserlo dunque non è sufficiente averne l’intenzione, è necessario anche una visione profonda delle cose cioè, darsi la possibilità di intravedere delle alternative al nostro continuo fare più azioni insieme…
La piena consapevolezza è piacere
Ricorda: non c’è nulla di sbagliato in te, solo abitudini modificabili, se vuoi.
Esercizio: Oggi, scegliamo di fare un’azione alla volta in cui la nostra piena attenzione è dedicata lì, solo a lei e sperimentiamo il piacere di quell’azione.
Portiamo attenzione al movimento, ai pensieri, al respiro, alle emozioni che l’accompagnano. Bastano veramente pochi minuti. #Buonapratica.
P.S. Se ti sorprenderai a fare più cose insieme fai un bell’inspiro profondo e mentre espiri pronuncia la formula magica: “hohoho hahaha” Mi raccomando, come ogni formula magica la precisione è tutto: tre volte, “hohoho” e tre volte, “hahaha”. In questo modo alleggerirai il senso di frustrazione, respirerai correttamente e sarà un ottimo allenamento per avviarti verso il piacere della consapevolezza.