Tra illusione e delusione

Tra illusione e delusione… c’è lo
“stato di presenza”

Probabilmente le persone ci deludono perché tendiamo a caricarle di tante aspettative.
Indirizziamo la nostra energia verso qualcuno che risolverà finalmente i nostri problemi, non ci farà più sentire la solitudine, sazierà quella fame di attenzioni che ci portiamo da sempre.
Illusi e delusi.
La disillusione è dolorosa e per non sentirla ci proteggiamo con l’evitamento.
Si evita per staccare il contatto; solo che così facendo, ci procuriamo inconsapevolmente altro dolore. È un cane che si morde la coda.
Smettere di alimentare le aspettative su cose, persone o eventi è possibile se restiamo nell’esperienza così come è, osservandola, senza tentare di modificarla, senza il desiderio di ottenere benefici secondari.
Grazie alle relazioni interpersonali, da adulti, entriamo in contatto con parti diverse della nostra interiorità che si attivano come degli interruttori: quelle che giudichiamo belle e quelle per cui a volte proviamo vergogna e che vorremmo sparissero.
Riconoscere l’attivazione di queste parti in uno “stato di presenza” permette di creare una zona neutra in cui incontrarle, dialogarci, comprenderle e anche mediarle.
Non resteremo più delusi?
Forse si, ma per meno tempo: sicuramente consapevoli che non si può deludere nessuno che non sia già predisposto ad esserlo.
Emanuela

Risveglio

La natura insegna


Qualche giorno fa, la volpe e la faina insieme, si sono alleate per razziare il mio pollaio.


La volpe ha portando via il bottino lasciando traccia del suo passaggio tra nuvole di piume. La faina, ghiotta di teste, ha abbandonato a terra i cadaveri decapitati. Tutto in una sola notte.


La vita e la morte insieme.


Sperimentiamo spesso la dualità negli eventi:
Triste, felice, riso, pianto, notte, giorno,
vuoto, pieno, vita, morte, bello, brutto.

Coltivare la consapevolezza permette un risveglio rispetto all’estremizzazione della lettura duale di ciò che accade.

Un evento è un’immagine che racconta qualcosa di più grande. È uno spazio in cui allenare la consapevolezza.

Quando ci fermiamo nella dualità rischiamo di limitare l’espressione di quella immagine. Perdiamo di vista l’insieme, il tutto.

Oggi è tempo per me di riconoscere e onorare lo spazio, tra un evento e l’altro.


La pausa tra un respiro e l’altro, anche nel mio pollaio.

Foto dal web

Ti lascio l’immagine di un Mandala dove la dualità svanisce. Restano i dettagli che fanno un insieme. Un ciclo intero di respiro, compreso di pausa.

Il tutto.

Buon weekend
Emanuela