Le parole altre

COME UNA PREGHIERA


“Noi possiamo ancora avere il divino nelle nostre vite. Per avere il divino bisogna essere fragili, bisogna essere umili, bisogna sentirsi in pericolo. Senza pericolo il divino non ci soccorre, e noi siamo costretti a istigarci a un perenne volere. Oggi, in questo mondo difficile a furia di essere comodo, ci vuole una vita semplice, una vita esposta, E ci vuole che ognuno trovi la sua preghiera. Pregare prima di fare l’amore è bellissimo, è bellissimo pregare prima di uscire per strada, pregare prima del sonno, pregare prima di mangiare. La vita senza cerimonie è una vita sgarbata, una colluttazione col tempo che passa, è una vita ambiziosa, furba, e alla fine cieca. Prendiamo questa epoca e riempiamola di preghiere, cantiamola questa epoca, non accontentiamoci dello sdegno, del rancore, prendiamoci cura di essere devoti, di sapere le cose dei nostri luoghi, di avere buone memorie. Possiamo fare bene ogni mestiere se ci arrendiamo, se lasciamo ogni arroganza. Ci basta lavorare, ci basta guardare le creature e le cose del mondo. Dio oggi può essere semplicemente la clemenza e l’attenzione, Dio entra nelle nostre poesie, nelle nostre preoccupazioni, nei baci, nelle lacrime, Dio è quando siamo quello che siamo e camminiamo sereni: tutto quello che ci può accadere sembra una grazia, e quando questa grazia ci lascia noi torniamo a lavorare, andiamo avanti senza lagne, ma con desiderio di ringraziare, sapendo che la vita che facciamo noi è una piccola parte della vita universale, la grande parte della vita la fanno gli altri, il bene e il male ci toccano raramente, e quando non ci toccano restiamo attenti, guardiamo con dolcezza il bene e il male degli altri.”


Franco Arminio

LE PAROLE CREANO… MAGIA

Manuela Toto (immagine dal Web)

“Arriva un tempo in cui dopo una vita passata ad aggiungere, inizi a togliere.
Togli i cibi che ti fanno male.
Togli i vestiti che ti vanno troppo stretti o troppo larghi.
Togli le cianfrusaglie dimenticate nei cassetti insieme alla convinzione antica di non andare mai bene.
Togli il cuore dai posti dove non c’è più amore.
Togli il tempo passato a inseguire le persone.
Togli lo sguardo da chi ti ha ferito.
Togli potere al passato, togli le colpe dai tuoi racconti e lo sguardo da chi ti parla dietro.
Togli le erbacce intorno ai tuoi sogni,
i compromessi che ti sporcano le scelte,
i sì concessi per adattamento.

La vera ricchezza non è aggiungere,
ma togliere.”

Manuela Toto, “Sotto le scale”

E oggi tu che cosa scegli di togliere?

Buon lavoro

Parole altre

Simone Cristicchi ( Foto dal web)

«Credo nello sguardo della Gioconda e nei disegni dei bambini. Nell’odore dei panni stesi, del ciambellone e in quello delle mani di mia madre.
Credo che quando la barbarie diventa normalità, la tenerezza è l’unica insurrezione.
Credo che la vera gioia è riuscire a sentirsi parte di un paesaggio incantevole, pur non essendo altro che un granello di sabbia.
Credo che la lingua di Dio è il silenzio, e il suo corpo la Natura.
Credo che non siano le grandi rivoluzioni o le ideologie, ma i piccoli gesti a cambiare il mondo perché niente è più grande delle piccole cose.
Credo alla potenza del soffione, quel piccolo fiore selvatico che cresce ostinato tra le pieghe dell’asfalto e che anche tra mille difficoltà, riesce comunque a germogliare e a diventare fiore.
Credo che chi non vive il presente, sarà sempre imperfetto. Anche da trapassato.
Credo che la vera sfida è debuttare ogni giorno, tutto il resto è repertorio.
Credo che chi ha bisogno di nemici, non è in pace con se stesso.
E credo che non sia la bellezza che salverà il mondo, ma siamo noi che dobbiamo salvare la bellezza.
Credo che non bisogna cercare la felicità, ma solo proteggerla.
Credo che non c’è peggior peccato che non stupirsi più di niente e che tutta l’intelligenza e la cultura del mondo resti muta e si inchini davanti a questo grande mistero, al miracolo di questa vita che va avanti, nonostante tutto, che non si ferma, che si trasforma ogni secondo.
Perché la vita è l’unico miracolo a cui non puoi non credere.»

Simone Cristicchi”Credo”, estratto da “Manuale di volo per uomo”

Buon lavoro di consapevolezza…

Auguri!

BUON 2021 a tutti noi!!
Che sia di abbracci, di baci, di gioia, di tante risate, di camminate all’aria aperta, di nuove consapevolezze.

Un anno di passioni, di piaceri vissuti con gusto.

Un anno di tramonti e di albe, un anno di viaggi e di scoperte.

Un anno pieno di noi, condiviso con chi amiamo; umani, animali, vegetali o minerali😊😀💪❣❣
Un anno di lavoro e di tempo libero.

Di letture belle, di quaderni da riempire di racconti, di storie, di fiabe, di sogni.

Un anno in cui possa nascere in noi la certezza che, per quante tempeste possiamo affrontare, non si muore di tempeste!
Auguro a tutti noi un anno Stupendevole!

Forza e coraggio!
Con tutto il mio cuore, buon anno!

COME TI RACCONTI?

Esercizio:

Quali sono le parole che oggi senti di scrivere per raccontarti un po’?

Ci sono parole che risuonano dentro di te e che vuoi usare per fare questo esercizio? (Ti ricordo che non ci sono parole sbagliate da censurare, solo parole da evocare)

Oppure preferisci usare la metafora di una fiaba, di un libro o di una poesia…

In questa giornata fredda e ventosa io sento risuonare in me le parole di: “Kafka sulla spiaggia” -Haruki Murakami-

Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo cambi l’andatura. E il vento cambia andatura, per seguirti meglio. Tu allora cambi di nuovo, e subito di nuovo il vento cambia per adattarsi al tuo passo. Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra con il dio della morte prima dell’alba. Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te. È qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu. Perciò l’unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento, camminando dritto, e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia.”

Queste parole mi hanno guidata in passato e ancora oggi lo fanno. Quando sento la tempesta arrivare, entro nel vento che mi porto dentro…

E tu, come ti racconti?

Se vuoi puoi inviarmi una mail a: con.creattiva@gmail.com sarò felice di leggerti.

Buon lavoro di consapevolezza
Emanuela

-Haruki Murakami è uno scrittore, traduttore e accademico giapponese. È stato tradotto in circa cinquanta lingue e i suoi best seller hanno venduto milioni di copie.
Nato il 12 gennaio 1949 –
(Fonte: Wikipedia)

PAROLE ALTRE

Luisa Muraro ( Foto dal web)

Un filo di felicità.
Quando penso, scrivo, parlo, non è il concetto di felicità che mi sta a cuore, ma proprio essere felice dentro di me e insieme a chi mi legge o ascolta. Questa condizione insolita e in parte sfuggente che chiamiamo felicità mi è presente (o, al contrario, mi manca) quando comunico con gli altri, presente (o mancante) in un modo difficile da comunicare verbalmente, ma sensibile…

Hai presenti quei discorsi che ripetono che la felicità è impossibile o che non è per noi esseri umani? Ecco, c’è qualcosa che m’impedisce di accoglierli. Non potrei stare in questo mondo se non potessi credere e sentire che talvolta si aprono dei passaggi per cui una qualche felicità riesce ad accadere. Riesce cioè a venire da non so dove e a inserirsi nelle nostre esistenze come anche nella Storia. So solo che per arrivare deve passare all’interno di ciascun essere umano o forse di ogni vivente, anche gli animali e le piante e chissà le cose tutte. L’avvenimento della felicità può essere segreto ma può essere largamente condiviso e perfino pubblico, come la fine di una guerra con le campane che suonano a festa da tutti i campanili.”
 Luisa Muraro

Luisa Muraro è una filosofa, scrittrice, pedagogista, attivista, traduttrice e accademica italiana.

Data di nascita: 14 giugno 1940
(Fonte: Wikipedia)