Liife skills è un termine che letteralmente significa “abilità di vita” e ha, secondo me, un suono decisamente operativo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, a partire dalla Carta di Ottawa nel1986, ha sottolineato come i cittadini, sempre di più, dovrebbero essere responsabili del proprio benessere. Le Life skills sono risorse che le persone acquisiscono da adulti e non (per il momento) sui banchi di scuola, per raggiungere il loro personale stato di benessere. Insieme al problem solving e al decision making, alla comunicazione efficace, alla gestione delle emozioni e dello stress, al potenziamento della creatività, all’autoregolazione, l’individuo apprende un nuovo modello di “saper essere e saper fare” orientandosi verso la propria autorealizzazione ossia, un modo unico di stare al mondo. Un modo felice, dico io. In passato, probabilmente, le situazioni difficili le affrontavamo facendo riferimento a conoscenze pregresse e consolidate e, con molta probabilità, valide per allora. Oggi abbiamo davanti scenari nuovi che tendono a cambiare velocemente, a destabilizzare, chiamando in causa nuove competenze che possono essere apprese a qualunque età. Un percorso di crescita personale entra proprio in questo scenario. Non si tratta di “smontare” il proprio sistema vita, si tratta di aggiornalo. Se vuoi migliorare le tue Life skills, le tue abilità di vita, la tue competenze comunicative, la tua creatività e vuoi sapere come fare, contattami tramite messaggio privato qui sulla pagina oppure invia una mail a: con.creattiva@gmail.com. Sarò felice di rispondere alle tue domande senza alcun impegno da parte tua. Ti auguro una giornata piena di nuove opportunità.
Sono Emanuela Nanni Counselor Professionista ai sensi della legge n• 4 del 14 gennaio 2013 pubblicata nella GU n° 22 del 26.01.2013 Iscritta all’associazione professionale REICO al numero 1561 Master Reiki. Istruttrice di Training Autogeno. Conduttrice di Yoga Nidra Coach di Risata Consapevole. N.B. I percorsi di crescita personale, di ricerca interiore, di problem solving non si sostituiscono al lavoro di medici, psicologi o psicoterapeuti in quanto non hanno come obiettivo la risoluzione di patologie e sintomi di stretta pertinenza medico-sanitaria.
Uno degli effetti della meditazione in generale che si percepisce più facilmente è il rilascio delle tensioni a livello fisico e emotivo. Ogni stato meditativo aiuta il corpo a ricaricarsi di energia. Rimanendo fermi mentre meditiamo ci rilassiamo, calmiamo la mente e il nostro corpo ne trae beneficio godendo di un tempo prezioso. Tutto il sistema neurovegetativo ne beneficia. (Il sistema neurovegetativo è quell’insieme di cellule nervose che innervano gli organi interni e le ghiandole, controllando le cosiddette funzioni vegetative, ossia quelle funzioni che generalmente sono al di fuori del controllo conscio. Si tratta della interfaccia tra inconscio e corpo e ha la funzione di regolare l’omeostasi dell’organismo) dal web. Corpo e mente si rilassano le onde cerebrali attraversani vari stadi sempre più profondi si abbassano le frequenze legate all’attività cerebrale. È importante sapere che: le cellule cerebrali generano elettricità per comunicare tra di loro e questo tipo di attività elettrica forma modelli chiamati onde cerebrali. Le onde cerebrali sono prodotte da impulsi elettrici sincronizzati provenienti da masse di neuroni che comunicano tra loro. Possono essere misurate mediante elettroencefalografia (EEG), un metodo non invasivo di registrazione dell’attività elettrica tramite dei sensori posti sul cuoio capelluto. La comunicazione tra i neuroni all’ interno dei nostri cervelli è alla base di tutti i nostri pensieri, emozioni e comportamenti. Le onde cerebrali cambiano a seconda di ciò che facciamo e sentiamo Esistono cinque principali frequenze nelle onde cerebrali: Beta, Alpha, Theta, Delta e Gamma. Queste onde cerebrali sono in movimento costante; il cervello produce onde in tutte le frequenze. Quando siamo in piena attività durante la giornata il nostro cervello genera onde Beta, una frequenza tra i 14 e 28 hertz al secondo. Anche solo chiudendo gli occhi abbassiamo la frequenza, compresa tra gli 8 e i 13 hertz al secondo, questo stato è caratterizzato dalle onde Alpha. Quando il corpo è completamente rilassato e la mente ancora vigile si entra in uno stato costituito dalle onde Theta, tra i 4 e i 7 hertz questo è un livello molto elevato di consapevolezza, in questo stato l’ emisfero destro viene maggiormente stimolato. Il corpo diventa mano a mano più ricettivo, riconosce la differenza tra tensione e rilassamento. Entra nella propria armonia, sente di essere vivo e vibrante regalando fluidità ai pensieri, connessione profonda ai desideri, forza nel cammino. Questo stato mentale particolare permette una rigenerazione psicofisica elevata e rafforza i percorsi di crescita personale e di autoefficacia . Si sperimenta la gioia dell’integrazione e del prendersi cura di sé. Spesso accade di connettersi ad una sfera saggia che abita in noi, di ritrovarla magari, attraverso la creatività e l’intuizione.
Quali sono le differenze sostanziali tra le pratiche che proponi?
Con questa domanda vi dò appuntamento alla prossima settimana.
Se hai domande, curiosità o esperienze che vuoi condividere rispetto a questi argomenti, fammi sapere che ne parliamo. Ti auguro un ottima giornata Emanuela
Che cosa occorre per essere felici? Il denaro? Il successo? L’amore?…
L’arte della felicità non attinge a credenze religiose o verità assolute, ma è la conquista e l’esercizio di una pratica quotidiana, difficile ma possibile: conoscere se stessi, capire le ragioni degli altri, aprirsi al diverso e guardare le cose in modo nuovo.
“Se conserveremo la consapevolezza di possedere il meraviglioso dono dell’intelligenza e se matureremo la volontà di usarlo in maniera positiva, in certo modo avremo la salute mentale di base, ossia la forza fondamentale che proviene dalla coscienza del proprio grande potenziale.”
Tenzin Gyatso, quattordicesimo Dalai Lama e Howard C. Cutler psichiatra americano-L’arte della felicità-
Credo davvero molto nel valore di fare Counseling come Counseling cioè, come accompagnamento di un processo.
Fare Counseling, infatti, non è fare una Consulenza, ossia il parere tecnico di un esperto che indica i passaggi da fare.
Proprio questo è un aspetto molto importante e complesso che prevede la messa in discussione costante del Counselor, il quale accetta il cliente sapendo di entrare in una relazione reale dove non c’è colui che sa.
Counselor e cliente sono due persone con ruoli e probabilmente con momenti di vita diversi che, insieme, si muovono verso la direzione che indicherà il cliente, con gli strumenti del Counselor.
Al Counselor interessa attivare il processo che condurrà al cambiamento desiderato, non interessa diagnosticare o “soluzionare” e questo rende speciale la relazione che prende forma e dà valore ad ogni incontro. Entrambi impegnano energie e tempo affinche’ la relazione funzioni ed il processo si attivi.
Sono consapevole che la persona che ho davanti sa esattamente di cosa ha bisogno, tuttavia al momento si trova in una “storia bloccata”. Il protagonista non sa più di essere tale e la storia non evolve. Spesso è impiantata nella palude soffocante dei – PERCHÉ?-
Come avviene, cosa avviene e in che modo questo impatta sul quotidiano è il compito di un accompagnamento processuale dialogico che prima di tutto ho sperimentato personalmente.
Come stai? Cosa senti? Cosa vuoi? Dove senti quello che dici? Come ti fa sentire ciò che dici? Cosa lasci? Cosa porti?
Sono solo alcune domande che negli anni di pratica e di formazione hanno creato stupore e passione dentro di me. Hanno creato lo spazio necessario per nuove informazioni.
Mi hanno dato la spinta per continuare quando pensavo di non farcela. Mi hanno dato la “forza del permesso”, di com-prendere che non ero SOLA e soprattutto, SOLO come pensavo ma molto, molto di più. Che ero la protagonista e anche la scrittrice e la finanziatrice della mia storia.
E da qui il concetto di relazione di aiuto, che amo inteso come filosofico e non psicologico.
L’approccio tipicamente filosofico infatti rappresenta, nella relazione di aiuto e di “cura”, un’opportunità unica di esplorazione e di recupero di significati profondi, di senso.
Le mie parole chiavi sono: – presente – presenza – autonomia ‒ salute – consapevolezza ‒ cura ‒ tempo – responsabilità – relazione – empatia – ascolto – benessere – respiro – flusso – processo – crescita – energia – sorriso –
Non so se quello che ho scritto può essere di qualche aiuto. La professione di Counselor da noi in Italia è pressoché sconosciuta ed è proprio un peccato.