Che cosa accade quando si porta il corpo ad un rilassamento profondo?



Uno degli effetti della meditazione in generale che si percepisce più facilmente è il rilascio delle tensioni a livello fisico e emotivo. Ogni stato meditativo aiuta il corpo a ricaricarsi di energia. Rimanendo fermi mentre meditiamo ci rilassiamo, calmiamo la mente e il nostro corpo ne trae beneficio godendo di un tempo prezioso. Tutto il sistema neurovegetativo ne beneficia.
(Il sistema neurovegetativo è quell’insieme di cellule nervose che innervano gli organi interni e le ghiandole, controllando le cosiddette funzioni vegetative, ossia quelle funzioni che generalmente sono al di fuori del controllo conscio. Si tratta della interfaccia tra inconscio e corpo e ha la funzione di regolare l’omeostasi dell’organismo) dal web.
Corpo e mente si rilassano le onde cerebrali attraversani vari stadi sempre più profondi si abbassano le frequenze legate all’attività cerebrale.
È importante sapere che:
le cellule cerebrali generano elettricità per comunicare tra di loro e questo tipo di attività elettrica forma modelli chiamati onde cerebrali. Le onde cerebrali sono prodotte da impulsi elettrici sincronizzati provenienti da masse di neuroni che comunicano tra loro.
Possono essere misurate mediante elettroencefalografia (EEG), un metodo non invasivo di registrazione dell’attività elettrica tramite dei sensori posti sul cuoio capelluto.
La comunicazione tra i neuroni all’ interno dei nostri cervelli è alla base di tutti i nostri pensieri, emozioni e comportamenti.
Le onde cerebrali cambiano a seconda di ciò che facciamo e sentiamo
Esistono cinque principali frequenze nelle onde cerebrali: Beta, Alpha, Theta, Delta e Gamma. Queste onde cerebrali sono in movimento costante; il cervello produce onde in tutte le frequenze. 
Quando siamo in piena attività durante la giornata il nostro cervello genera onde Beta, una frequenza tra i 14 e 28 hertz al secondo.
Anche solo chiudendo gli occhi abbassiamo la frequenza, compresa tra gli 8 e i 13 hertz al secondo, questo stato è caratterizzato dalle onde Alpha.
Quando il corpo è completamente rilassato e la mente ancora vigile si entra in uno stato costituito dalle onde Theta, tra i 4 e i 7 hertz questo è un livello molto elevato di consapevolezza, in questo stato l’ emisfero destro viene maggiormente stimolato.
Il corpo diventa mano a mano più ricettivo, riconosce la differenza tra tensione e rilassamento. Entra nella propria armonia, sente di essere vivo e vibrante regalando fluidità ai pensieri, connessione profonda ai desideri, forza nel cammino.
Questo stato mentale particolare permette una rigenerazione psicofisica elevata e rafforza i percorsi di crescita personale e di autoefficacia .
Si sperimenta la gioia dell’integrazione e del prendersi cura di sé.
Spesso accade di connettersi ad una sfera saggia che abita in noi, di ritrovarla magari, attraverso la creatività e l’intuizione.

Quali sono le differenze sostanziali tra le pratiche che proponi?

Con questa domanda vi dò appuntamento alla prossima settimana.

Se hai domande, curiosità o esperienze che vuoi condividere rispetto a questi argomenti, fammi sapere che ne parliamo.
Ti auguro un ottima giornata
Emanuela

La posta di Creattiva

Inauguro oggi, in questa fredda domenica di gennaio, uno spazio virtuale di narrazione di sé attraverso la scrittura di lettere. Ho immaginato questo spazio per agevolare il racconto personale e anche per aprire varchi alla comunicazione interpersonale. Se è vero che la maggior parte di noi comunica attraverso immagini e pensieri (brevi),è anche vero che, a parere mio, resta una fame di racconti autentici e di domande profonde che difficilmente trovano un luogo per essere ascoltati. Questa trasformazione che il mondo sta vivendo mi interroga profondamente e vorrei tentare di dare il mio contributo per essere vicina a chi, come me, ne avverte tutto il peso. Trovare il tempo per scrivere una lettera ad un interlocutore altro da noi, attività diversa dal diario personale, trasforma l’esperienza dello scrivere in crescita personale. In questo periodo di distanziamento forzato aspetterò le tue lettere, il tuo racconto, aspetterò anche le tue domande e nel mio piccolo tenterò delle risposte o almeno condivideremo le stesse domande. Puoi usare questo spazio per scrivere quelle parole che non hai mai detto a quella persona, a quella situazione oppure a te stesso/a: un addio, un arrivederci, un sogno, una paura, una speranza. Sarò lettrice attenta e silenziosa. Leggerò la tua lettera e se vorrai ti risponderò come un’ amica di penna oppure semplicemente la riceverò: già questo trasformerà ciò che provi in un’ azione di cura e di attenzione per te.

Cara Creattiva, ti scrivo…

#emanuelananni #creattiva #counseling #lettera #amicadipenna #narrazione #narrazionedise #cura #attenzione #crescitapersonale #aiuto #spazio https://www.instagram.com/tv/CYgrpvgK8bH/?utm_medium=share_sheet

Colore, presenza, energia.

Foto dal web

In numerose filosofie orientali visualizzare i colori e meditare su di essi è una vera e propria terapia. Anche la scienza occidentale ha constatato la forza energetica dei colori. Tra i primi studi in tal senso ci sono quelli di Isaac Newton che, grazie all’uso di un prisma, riuscì a scomporre la luce bianca, originando lo spettro cromatico dell’arcobaleno. Inoltre, grazie a questi  primi studi confermati e ampliati successivamente, sappiamo che ogni colore emana una propria frequenza e una determinata energia vibratoria. Da queste basi si è poi sviluppata la cromoterapia.

Il rosso è il colore per nutrire la gioia, la forza, il radicamento, la passione e l’amore.

È anche un colore che può dare uno stato di irrequietezza o addirittura di nervosismo.

Come è andata con l’esercizio di consapevolezza del colore rosso🔴 di ieri?

Che centra l’energia del colore, l’osservazione, il respiro ed il sorriso con la presenza consapevole?

Prenditi del tempo e riporta sul tuo quaderno di pratica questa esperienza piccola, piccola…

Respira, respira, respira.

Restiamo grati.

Buona domenica

Pomodori in barattolo. Foto mia

Parole altre

Abbi cura
di questo nuovo giorno
delle persone che incontrerai.
Fai amicizia con un fiore
un filo d’erba.
Con un profumo che ti faccia
chiudere gli occhi
e respirare più forte.
Prova a sentirti bene.
Mantieni la calma
e cura il mistero della vita
che ti è stata concessa.
Ieri è stata la notte che pensavi
non sarebbe passata mai.
Oggi può essere il giorno dei miracoli.
Quello che aspettavi da una vita.
Abbandona le guerre che non ti appartengono.
Impara dai libri a risplendere.
Gioca con l’acqua e osservala danzare.
Parla con un bambino. Ridi con lui.
Resta leggera
come ogni cosa importante, lo è.
L’Amore non è per tutti
ma tutti hanno bisogno d’Amare.
Cerca di non dimenticarlo
ma soprattutto
scegli con attenzione
da quale parte stare.
Trova l’equilibrio
che sia pace o che sia caos
non ha importanza, purché sia il tuo.
E quando sentirai il bisogno di impazzire, fallo
fallo con tutta te stessa.
Puntare alla felicità è un obiettivo
ma prima ancora, una promessa.
Testa sulle spalle e cuore a fior di pelle
sogna più che puoi
… vivi da ribelle.”

Andrew Faber

Onoriamo ogni stagione della vita!

Sono stata una bimba silenziosa e turbata.
Sono stata un’adolescente tumultuosa  e arrabbiata.
Ho ricevuto e restituito dolore.

Sono stata una giovane triste e difficile
Ho ricevuto e restituito dolore.

Sono stata un’adulta ferita e paurosa.
Ho ricevuto e restituito dolore.

 Vittima e carnefice.
Chi era oppresso, chi era l’oppressore?

Oggi lo so,
onoro ogni stagione della mia vita, con il suo carico faticoso, e scelgo per me la gioia.

Prendo la rabbia, la paura e il dolore,  il tumulto e il silenzio insieme e li trasformo con un sorriso; in presente, in pace. Ogni giorno.
 

Grazie vita🙏💚👣
Emanuela

Come un pendolo

La solitudine non mi fa paura, l’isolamento si.

La pandemia ci ha costretti a contattare l’una e l’altro e a sentirne la differenza nel corpo.

Quando sono sola con me stessa il corpo riposa e il respiro è regolare, quando arriva l’isolamento il respiro mi scoppia nel petto, mi sento sola e assente.

La solitudine è calore sulle spalle, l’isolamento è contrattura alla scapola destra.

L’isolamento arriva insieme ai pensieri e allora è un gran casino.

La solitudine è assenza di pensiero, è spazio da non riempire con niente.

La solitudine è un passo da non forzare, l’isolamento è il tempo da cui fuggire di corsa. E più scappo e più arriva.

La solitudine mi parla di mia nonna vecchia che, seduta sulla sedia davanti al camino, s’immergeva nella sua preghiera quotidiana.

L’isolamento racconta dei sospiri di mia mamma in perenne attesa di un miracolo. Non le ho mai chiesto se alla fine fosse arrivato.

Il ponte per passare dall’isolamento alla solitudine per me si chiama Intimità. È un ponte che spesso è interrotto per lavori in corso.

L’assenza di intimità è mancanza di parole per narrarsi al presente ed avere la possibilità di ascoltarsi fino in fondo, per poterlo raccontare anche a qualcun’altro.

L’intimità viene a mancare se si rompe il contatto; tra la parola e i sensi, tra me e me, tra me e gli altri.

La pandemia ha portato in luce queste continue interruzioni di contatto tra presenza e assenza facendomi oscillare tra isolamento e solitudine.

Come un pendolo mi muovo tra un respiro corto e uno lungo.

Quando il corpo pensa all’oscillazione spesso si irrigidisce; illuso dalla stabilità è necessario ricordargli la storia della flessibilità del giunco, che può piegarsi fino a baciare la terra e poi tornare dritto a vibrare nell’aria, in completa intimità con entrambi gli elementi.

Come un pendolo.

Password

Foto dal web

Conosci la difficoltà di ricordare le password?

Di simboli, parole, numeri che consentono l’accesso ai nostri dati, a porte, passaggi segreti, conoscenze, scrigni magici, cassetti chiusi?

Simboli, parole e numeri che formano una password e che permettono di accedere ai nostri dati sensibili.

Per ogni sistema, una password.
Sconsigliato usare sempre la stessa.

Non so se anche a te succede, ma io dimentico spesso le password.

Le domande stimolo di oggi sono: come mai alcune volte dimentichiamo la chiave di accesso ai nostri dati sensibili?
Come mai ciò che avrebbe il compito di aprire a volte blocca?
Qual è la domanda che possiamo porre a noi stessi per ricordare come accedere ai nostri dati interni?

Ricercare la propria password e non dimenticarla durante la vita è, forse, il vero viaggio dell’eroe…

Buona ricerca…

Riflessioni sotto la pioggia

Credo davvero molto  nel valore di fare Counseling come Counseling cioè, come accompagnamento di un processo.

Fare Counseling, infatti, non è fare una Consulenza, ossia il parere tecnico di un esperto che indica i passaggi da fare.

Proprio questo è un aspetto molto importante e complesso che  prevede la messa in discussione costante del Counselor, il quale accetta il cliente  sapendo di entrare in una relazione reale dove non c’è colui che sa.

Counselor e cliente sono due persone con ruoli e probabilmente con momenti di vita diversi che, insieme, si muovono verso la direzione che indicherà il cliente, con gli strumenti del Counselor.

Al Counselor interessa attivare il processo che condurrà al cambiamento desiderato, non interessa diagnosticare o “soluzionare” e questo rende speciale la relazione che prende forma e dà valore ad ogni incontro. Entrambi impegnano energie e tempo affinche’ la relazione funzioni ed il processo si attivi.

Sono consapevole che la persona che ho davanti sa esattamente di cosa ha bisogno, tuttavia al momento si trova in una “storia bloccata”.
 Il protagonista non sa più di essere tale e la storia non evolve.
Spesso è impiantata nella palude soffocante dei – PERCHÉ?-

Come avviene, cosa avviene e in che modo questo impatta sul quotidiano è il compito di un accompagnamento processuale dialogico che prima di tutto ho sperimentato personalmente.

Come stai? Cosa senti? Cosa vuoi?
Dove senti quello che dici? Come ti fa sentire ciò che dici? Cosa lasci? Cosa porti?

Sono solo alcune domande che negli anni di pratica e di formazione hanno creato stupore e passione dentro di me.
Hanno creato lo spazio necessario per nuove informazioni.

Mi hanno dato la spinta per continuare quando pensavo di non farcela. Mi hanno dato la “forza del permesso”, di com-prendere che non ero SOLA e soprattutto, SOLO come pensavo ma molto, molto di più. Che ero la protagonista e anche la scrittrice e la finanziatrice della mia storia.

E da qui  il concetto di relazione di aiuto, che amo inteso come filosofico e non psicologico.

L’approccio tipicamente filosofico infatti  rappresenta, nella relazione di aiuto e di  “cura”, un’opportunità unica di esplorazione e di recupero di significati profondi, di senso.

Le mie parole  chiavi sono: – presente – presenza – autonomia ‒ salute – consapevolezza ‒ cura ‒ tempo – responsabilità – relazione – empatia – ascolto – benessere – respiro – flusso – processo – crescita – energia – sorriso –

Non so se quello che ho scritto può essere di qualche aiuto. La professione di Counselor da noi in Italia è pressoché sconosciuta ed è proprio un peccato.


Buona giornata piovosa a tutti😊